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Cronaca

Torrette, madre di famiglia tenta il suicidio: salvata da poliziotto eroe

Nella borsa, raccolta successivamente sul balcone, gli inquirenti hanno trovato un biglietto, presumibilmente indirizzato ai suoi cari: "Scusate per tutti i problemi che vi sto creando". Ma per fortuna la donna è stata salvata dai suoi intenti suicidi

L’allarme da parte di un sorvegliante, la corsa lungo la tromba delle scale e poi quella visione, che toglie il fiato: una donna sulla balconata, con un piede su una sedia e l’altro sulla balaustra che la separa dal vuoto. Un altro passo e sarebbe finita di sotto. E’ stato istinto puro. Si è lanciato e le ha afferrato il braccio, l’ha tirata a sé e l’ha bloccata, sventando una tragedia. 

E’ quanto successo ieri (martedì 28 luglio) intorno alle 18:00 all’ospedale regionale di Torrette. Protagonista l’agente di polizia Gregorio Moriconi, in servizio al presidio ospedaliero. E’ stato lui a salvare la vita di una donna di 55 anni originaria dell’hinterland anconetano che, in un momento di profondo sconforto, avrebbe pensato di togliersi la vita saltando dal terrazzo del reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale, al 5° piano della cittadella sanitaria. La donna, che non era una paziente, si sarebbe trovata all’ospedale per una visita, dopo la quale avrebbe maturato quella decisione. Così avrebbe preso una sedia e si sarebbe diretta nella balconata dove di solito i pazienti o gli addetti ai lavori vanno per fumare una sigaretta. Ha avvicinato la sedia al parapetto e ci è salita. Ma proprio in quei minuti un sorvegliante dell’ospedale l’aveva notata, insospettito dall’atteggiamento di lei: lento, freddo, con lo sguardo perso nel vuoto. E’ così scattato l’allarme al posto di polizia che si trova al Pronto Soccorso. A prendere la chiamata è stato proprio l’agente anconetano Gregorio Moriconi, che ha intuito il pericolo. E’ corso lungo le scale per raggiungere il luogo indicatogli e ha visto la donna che stava per lanciarsi. Un secondo in più e sarebbe volata di sotto. Ma quando lei stava per fare quell’ultimo balzo in avanti, una mano potente l’ha afferrata per un braccio, strappandola alla morte. Un gesto non banale perché, se la donna fosse stata ormai proiettata verso il vuoto, l'agente avrebbe rischiato molto. Poi la 55enne, in palese stato confusionale, si è messa seduta mentre il poliziotto tentava di convincerla a rientrare nel corridoio. Dopo un’oretta si sarebbe fatta prendere sotto braccio per essere accompagnata altrove. I due si stavano allontanando dal balcone quando hanno incrociato i Carabinieri che, guarda caso, cercavano proprio lei. Il motivo?

IL BIGLIETTO DI ADDIO. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la donna aveva lasciato un messaggio per i familiari che hanno chiamato il 112 quando lo hanno trovato. I militari sono arrivati all’ospedale regionale, dove hanno riconosciuto la sua auto e poi sono saliti per cercarla. Nella borsa, raccolta successivamente sul balcone, gli inquirenti hanno trovato un biglietto, presumibilmente indirizzato ai suoi cari: “Scusate per tutti i problemi che vi sto creando“. Ma per fortuna la donna è stata salvata dai suoi intenti suicidi ed è poi stata accompagnata al reparto di Psichiatria, dove i medici la tengono sotto osservazione. Poco dopo sono arrivati anche i familiari della donna che, in lacrime, l'hanno riabbracciata. La figlia ha cercato quel poliziotto. Doveva ringrazialo perché, se ha potuto guardare negli occhi e abbracciare sua madre dopo quelle ore di angoscia, è stato solo grazie a lui. 

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