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Cronaca

Vaccini fake, al centro delle intercettazioni anche due poliziotti: ecco chi sono

Secondo gli inquirenti i due agenti del Commissariato di Civitanova Marche sarebbero legati all’intermediario Daniele Mecozzi

ANCONA - Ci sono anche due poliziotti nella lista dei finti vaccinati sottoposti a obbligo di dimora nella seconda parte dell’inchiesta Euro Green pass. Tra i clienti di Emanuele Luchetti, l'infermiere al centro delle indagini ed in carcere dal 10 gennaio, ci sono due agenti del Commissariato di Civitanova, che lo scorso 23 dicembre si sono recati presso l'hub Paolinelli per effettuare la simulazione del vaccino. Si tratta di Alessandro Romagnoli, 59enne residente a Tolentino e Leonardo Della Mora, 49enne residente a Porto Recanati, domiciliato a Loreto. Secondo gli inquirenti i due agenti sarebbero legati all’intermediario Daniele Mecozzi, ristoratore, che deve rispondere di corruzione e peculato e che si trova agli arresti domiciliari e che li ha accompagnati personalmente all'hub di via Schiavoni. Insieme a loro altre 26 persone sono finite nell'occhio del ciclone. Ci sono minorenni, professionisti e imprenditori. 

Il linguaggio in codice e il ristorante 

Per intendersi tra loro gli indagati avrebbero utilizzato delle metafore. Tavoli e prenotazioni erano i vocaboli usati per non parlare esplicitamente. Come nel caso della conversazione tra uno dei due agenti del Commissariato e Daniele Mecozzi. A proposito dell’appuntamento con il vaccinatore Luchetti: «Su sta cena… lì nell’eventualità ce se può aggiunge delle altre persone oppure no?» e Mecozzi risponde: «Si, i posti ce sta». «E invece a livello amministrativo no, perché adesso non so come funziona il ristorante tuo…bisogna fa una prenotazione formale per quel giorno? Online?». Alludendo alle modalità di presentazione al Paolinelli, l’altro risponde: «No no… basta che, adesso poi me lo dici, vieni su… lo accompagni, vieni su insieme a lui, tutti e due, così facemo proprio… cioè faccio la prenotazione per tutti e due i tavoli». Poi, insiste: «Perché io sarei obbligato a fare la prenotazione entro sabato, capito». Per entrambi i poliziotti è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e divieto di uscire di casa dalle 21 alle 6 del mattino con l’aggiunta dell’obbligo di presentazione quotidiana in questura.

Altri due intermediari 

Ai quattro intermediari del primo filone dell’inchiesta Euro Green pass: l’avvocato anconetano Gabriele Galeazzi, il ristoratore Daniele Mecozzi, l’imprenditore edile Stefano Galli e la banconiera Daniela Maria Zeleniuschi, nella nuova ordinanza del gip emergono due nuove figure. Si tratta dell’imprenditrice balneare Maria Francesca Lattanzi e il fabrianese Edmondo Scarafoni. Per entrambi sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il Gip nell’ordinanza di misura cautelare chiarisce come «la Lattanzi con entusiasmo e un impegno degni di ogni altra causa si è data alacremente da fare perché il maggio numero di persone conseguisse il Green pass mediante la simulazione della vaccinazione, divenendo punto di riferimento di un gran numero di soggetti, proveniente anche da fuori provincia e regionale, spendendo tempo e capacità e dimostrando totale spregio delle regole e disinteresse alla loro applicazione». Stessa cosa vale per Scarafoni. 

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