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Cronaca

L’INCHIESTA | Payback, la Regione stila l’elenco delle ditte fornitrici: oltre 1500 le imprese chiamate a ripianare il buco della Sanità

La lista relativa al quadriennio 2015-2018 è completa e pubblicata sul sito della Regione Marche. Sono 1.508 le ditte fornitrici di dispositivi medici che presto saranno chiamate, pro-quota, a contribuire al ripiano dello sforamento dei tetti di spesa

ANCONA - Gli uffici regionali lavorano a pieno regime. I tempi sono stretti e ben delineati nel decreto ministeriale del 6 ottobre 2022 dove si evidenziano le linee guida «propedeutiche all'emanazione dei provvedimenti regionali e provinciali in tema di ripiano del superamento del tetto dei dispositivi medici per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018». Uno sfondamento, più che uno sforamento, che ammonta a ben 292 milioni e 197 mila euro. Secondo la legge sul payback il 40% dello scostamento, ovvero 136 milioni e 589 mila euro, dovrà essere recuperato pro-quota dai fornitori che negli anni di interesse hanno venduto dispositivi medici alle quattro aziende sanitarie pubbliche della regione: Asur Marche, Azienda Ospedaliero Universitaria Marche, Inrca e Marche Nord. 

La lista

La Regione Marche ha provveduto a stilare la lista dei fornitori: sono 1.508 su base nazionale. E a breve dovrà arrivare anche il conteggio per ciascuna azienda. Le quote dovranno essere versate entro il 31 gennaio. Un lasso di tempo troppo breve che potrebbe mettere in ginocchio le imprese e provocare un bug nel sistema sanitario pubblico. Infatti le ditte si stanno affrettando a consegnare i ricorsi al Tar del Lazio. E nel frattempo si vocifera anche di un blocco delle forniture in segno di protesta. Il clima è davvero incandescente. 

La norma 

Riepilogando: con la legge 111 del 2011 (art.17) è stato introdotto un tetto alla spesa pubblica in dispositivi medici. Fissato inizialmente al 5,2% del Fondo sanitario ordinario è stato successivamente portato prima al 4,9%, poi al 4,8% e infine al 4,4% a decorrere dal 2014. Ma con la manovra finanziaria del 2015 viene stabilito che, in caso di sforamento del tetto da parte di una regione, una parte (pari al 40% nel 2015, al 45% nel 2016 e al 50% a decorrere dal 2017) della spesa in eccesso debba essere rimborsata dalle imprese fornitrici, ciascuna pro-quota in base all’incidenza percentuale del proprio fatturato sul totale della spesa nella regione in questione. Ecco servito il payback, manovra su cui le ditte fornitrici sono pronte a dare battaglia.

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