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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

I RIS passano al setaccio l'auto e la casa degli indagati: si cercano tracce di sangue

«Chi fa una ricostruzione e parla di tempi però non è il padre, che non ha neppure l’orologio, ma solo Simone che ha sempre dato indicazioni approssimative» ha detto l'avvocato degli indagati

Giallo della pittrice scomparsa. Sono terminate alle 18,30 le analisi dei RIS di Roma all’interno dell’appartamento e della macchina di Giuseppe e Simone Santoleri, rispettivamente ex marito e figlio di Renata Rapposelli, la pittrice anconetana (nata a Chieti) scomparsa lo scorso 9 ottobre. Il blitz del Reparto di Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri è scattato all’indomani dell’iscrizione dei due abruzzesi sul registro degli indagati da parte della Procura di Ancona, che ha aperto così un fascicolo per omicidio. L’ipotesi della pubblica accusa è che la donna possa essere stata vittima di un delitto, ma al momento la 64enne resta una persona scomparsa. I militari sono arrivati a Giulianova intorno all’ora di pranzo e hanno passato al setaccio la casa e l’automobile dei due indagati alla ricerca di tracce. Quali? In particolare i militari hanno effettuato lo stub per verificare la presenza di elementi chimici Andrea Laurino-3depositatisi successivamente all’eventuale esplosione di un colpo di arma da fuoco. Ma soprattutto hanno effettuato vari tamponi alla ricerca di tracce di dna della donna, dunque anche di sangue. Tutti accertamenti unici e irripetibili utili agli investigatori per capire quanto ci sia di vero nella ricostruzione che i due indagati hanno ribadito proprio ieri notte di fronte ai carabinieri del Reparto Operativo e al pm titolare dell’indagine Andrea Laurino (foto a sinistra). 

La ricostruzione degli indagati

Secondo quanto raccontato dai due uomini, difesi dall'avvocato Gianluca Carradori (foto in basso a destra) del foro di Teramo, oggi presente ai rilievi dei Ris, i due non vedevano Renata Rapposelli da almeno 8 anni. Di recente però lei avrebbe ricominciato a sentire l’ex marito dopo un periodo in cui Simone era stato male. Giuseppe le avrebbe lasciato intendere che la sua presenza sarebbe stata gradita in un momento delicato come quello, cogliendo anche l’occasione per un riavvicinamento. Poi quando la donna é arrivata a Giulianova, sarebbe scoppiato un diverbio tra ex coniugi in cui lei lamentava il mancato pagamento degli assegni di mantenimento. A quel punto sarebbe stato Simone a chiedere che la madre se ne andasse. La donna è salita sulla Fiat 600 di Giuseppe che ha poi percorso per ore la Statale fino ad arrivare a Loreto, a pochi chilometri dalla Basilica dove la donna voleva andare a pregare. “Dovresti venire a anche tu” avrebbe detto all’ex marito che, in un moto di impeto, le ha risposto di andarci da sola. A quel punto ha fermato la sua auto intimandole di scendere e l'ha lasciata lì, sulla strada a pochi passi dal centro di raccolta differenziata comunale. 

Le parole dell'avvocato

Una versione a cui i carabinieri del Reparto Operativo di Ancona credono poco anche perché, secondo quanto descritto dal figlio, il padre sarebbe partito nel primo pomeriggio per poi ritornare quando ancora il sole era alto. Possibile che Giuseppe Santoleri possa aver percorso Giulianova-Loreto gianluca carradori-2andata e ritorno in così poche ore senza mai prendere l’Autostrada? «Chi fa una ricostruzione e parla di tempi però non è il padre, che non ha neppure l’orologio, ma solo Simone - ha spiegato il legale - che ha sempre dato indicazioni approssimative. Ricorda il giorno ma non orari precisi e ha detto che ha visto andar via la madre e poi vedere tornare il padre senza dare orari. Ha solo detto quando è rientrato il padre era giorno».  Significa che l’ex marito è tornato nel teramano prima delle 17,28. 

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