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Cronaca

Il giallo della pittrice uccisa, Ris a caccia di tracce in via della Pescheria

Sopralluogo nell'abitazione anconetana della pittrice trovata morta a Tolentino e nell'auto dei Santoleri, ex marito e figlio indagati per omicidio e occultamento di cadavere

Via della Pescheria è un budello del centro storico anconetano chiuso, in parte, da due cancelli. Uno in via Buoncompagno. L'altro in piazza del Plebiscito, alla sinistra di Papa Clemente XII. È quello il civico 1, casa residenza protetta di proprietà comunale dove viveva Renata Rapposelli, la pittrice uccisa e per il cui omicidio sono indagati l'ex marito Giuseppe Santoleri e il figlio Simone. Proprio nel piccolo appartamento al primo piano dell'edificio sono arrivati questa mattina (giovedì 16 novembre) sono arrivati i Ris. I carabinieri della Compagnia di Ancona erano già stati in quell'appartamentino. Parliamo del mese scorso. Ricevuta la denuncia di scomparsa, i militari dell'Arma cercarono subito la donna in casa, pensando potesse aver avuto un malore. Non trovando nulla, nemmeno qualcosa fuori posto, se ne andarono. L'ispezione dei Ris serve ora per cercare tracce biologiche utili alle indagini. Che qualcuno possa essere entrato nell'appartamento dopo il fatto di sangue?

Giallo della pittrice, i Ris nella casa di Ancona

Il pm Andrea Laurino è arrivato attorno le 10.30 per un primo sopralluogo. Alle 10.45 è entrato in azione il Ris. Il sopralluogo andrà avanti anche nel pomeriggio. Probabilmente anche domani. Nell'appartamento ma anche per le scale, nell'ascensore. Ulteriori approfondimenti anche sull'auto di Giuseppe Santoleri. Il mezzo è stato nuovamente sequestrato. Si dà la caccia a tracce riconducibili con il campo di Tolentino dove è stato rinvenuto il corpo di Renata. Sulle cause della morte, l'autopsia non è riuscita, al momento, a dare certezze. Si va per esclusione. Non essendoci tracce di ferite da lama o da armi da fuoco, l'ipotesi è quella dello strangolamento, del soffocamento o dell'avvelenamento. Serviranno ulteriori analisi di laboratorio da parte dei medici legali incaricati dalla Procura di Ancona per stabilire questo aspetto e far luce su quanto realmente avvenuto. Giuseppe ha sempre sostenuto di aver accompagnato l'ex moglie fino a Loreto e di averla lasciata lì. Cosa sia veramente successo resta un giallo.
 

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