«Si cerchi un altro locale»: la risposta della Mancinelli riaccende la miccia al Pippo Bar
Dopo lo tregua estiva il titolare ha incontrato il sindaco e la risposta del primo cittadino ha riacceso la polemica
L’estate è alle spalle, le polemiche tra il Pippo Bar e il Comune non ancora. Gli orari di attività del locale di via Sparapani tornano nell’occhio del ciclone dopo l’incontro tra il titolare Pier Paolo Orlandini (nella foto sotto) e il sindaco Valeria Mancinelli: «Non ci concedono l’allungamento dell’orario, gli incassi vanno a picco e ormai ho autonomia fino all’inizio del nuovo anno, anche se conto di arrivarci con molta fatica» spiega Orlandini. A maggio, dopo la segnalazione di alcuni residenti della zona che lamentavano volume troppo alto e schiamazzi a notte fonda, al bar fu vietata l’apertura prima delle 8 e la chiusura oltre le 20. Seguì una petizione a favore del locale che portò al parziale dietrofront dell’amministrazione. La nuova ordinanza prevedeva l’apertura alle 7 e chiusura alle 23, orario tuttora in vigore. Le serate musicali? Nessun problema, perché in estate Orlandini le avrebbe organizzate al Pirates Beach sulla spiaggia di Falconara come poi è effettivamente accaduto.
Con l’autunno però il problema si è riproposto e lo scorso 2 ottobre il titolare del Pippo Bar ha incontrato il primo cittadino: «Ho chiesto se poteva ridarmi l’orario libero per servire le consumazioni e di poter organizzare serate di musica live all’interno del locale per due sabati al mese fino alle 23,30. La sua risposta è stata “Assolutamente no, si cerchi un altro bar” con un tono molto rigido- racconta Orlandini- ad Ancona sono aumentati i locali che fanno musica fino a mezzanotte ed è giusto, anche se c’è chi sgarra fino alle 4, a me però è stata data quella risposta». E i residenti che a maggio si lamentavano degli schiamazzi cosa pensano?: «Molti li ho incontrati anche alla recente festa in parrocchia e si sono ammorbiditi. Hanno spiegato che per loro l’importante è che non ci sia gente sotto casa alle 3 della notte anche se noi chiudevamo massimo all’una. C’è stata elasticità da parte del quartiere, forse qualcuno è ancora intransigente, ma il sindaco ci ha preso a malvolere». Orlandini ribadisce che: «Qui problemi di ordine pubblico non ce ne sono mai stati, abbiamo avuto una cena con degli ultras e sono state persone squisite che non hanno creato problemi. Capisco che fare musica da discoteca fino alle 2 o alle 3 è sbagliato, io ho pagato mentre altri locali che fano musica vicino agli appartamenti no. Non capisco perché ci sono figli e figliastri». Se l’orario dovesse restare quello in vigore ad oggi: «Stiamo andando a gambe per aria- confessa Orlandini- il venerdì e il sabato molti ragazzi non vengono a fare le apericene perché dovendo chiudere alle 23 sanno che alle 22,30 devo già mandarli via. Sto perdendo una marea di clientela, gli incassi sono diminuiti del 60% e sono sei mesi che non riesco a pagare regolarmente l’affitto perché mi manca la clientela del venerdì e del sabato». Orlandini aveva già annunciato l’intenzione di trovare un altro locale alla Baraccola per il servizio invernale: «Lo stiamo cercando ancora, ma abbiamo avuto a che fare con dei curatori fallimentari e i tempi si sono allungati, per alcuni stabili liberi invece ci hanno chiesto affitti esagerati e non ci siamo potuti spostare».