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Cronaca

Pesce importato illegalmente e scadente: sequestrate 3 tonnellate nelle Marche

Pesce dall’estero pronto ad essere distribuito sul territorio senza il rispetto delle regole della concorrenza, a volte neppure idoneo a essere consumato

Pesce dall’estero pronto ad essere distribuito sul territorio senza il rispetto delle regole della concorrenza, a volte neppure idoneo a essere consumato. A partire da inizio dicembre sono stati 217 i controlli nelle Marche sulla provenienza dei prodotti ittici. 8 sono stati i sequestri per circa 3mila chili di pesce, 10 le sanzioni elevate per complessivi 20mila euro. I dati sono stati diffusi dalla Guardia costiera, impegnata fino alla fine delle festività natalizie nell’operazione nazionale “Frontiere tracciabili” (GUARDA IL VIDEO). Per quanto riguarda la nostra regione, le verifiche documentali e i controlli dei container vengono svolti nel porto di Ancona insieme all’ Agenzia delle Dogane.  

I dati nazionali

L’operazione tutela il “Made in Italy” in un periodo, quello delle feste, in cui la domanda di pesce aumenta. L’obiettivo della campagna è quello di sostenere gli operatori nazionali del settore della pesca, già colpiti dalle difficoltà dovute alla pandemia. L’operazione è coordinata, a livello nazionale, dal Centro Nazionale di Controllo Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma, e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca delle 15 Direzioni Marittime regionali. Ad oggi ha permesso di registrare, complessivamente, 9.000 verifiche con 380 sanzioni, per un importo complessivo di oltre 600 mila euro. 274 sono invece i sequestri operati per un totale di circa 80 tonnellate di prodotto ittico irregolare pronto ad essere immesso nel circuito della grande distribuzione. Nella maggior parte dei casi i prodotti non erano accompagnati dalle informazioni sulla provenienza e a volte, dicono gli ispettori, non erano idonei al consumo perché non rispondevano ai parametri di genuinità e qualità. 

«Questa operazione - ha affermato il comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Giovanni Pettorino - conferma l'attenzione che il Corpo, e più genericamente del Sistema-Italia, rivolgono alle eccellenze del Paese, in questo caso i nostri pescatori, ancor più in un frangente delicato quale quello che stiamo attraversando, dando riposte concrete alla necessità di tutela dei nostri cittadini».

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