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Cronaca

Perchè dormiamo? La risposta arriva grazie ad un microscopio 3D

Uno degli autori della ricerca pubblicata dalla prestigiosa rivista Science, è Michele Bellesi del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell'Univpm

Perché dormiamo? A svelarlo uno studio che è stato appena pubblicato (venerdi 3 febbraio), dopo più di tre anni di lavoro, dalla prestigiosa rivista “Science”. La ricerca è stata condotta dall’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con l'Università del Wisconsin-Madison e l'Università di San Diego negli USA sulla neurobiologia del sonno. 

L’uomo passa tutta la giornata a contatto con i diversi ambienti di vita e questo si ripercuote sulle sinapsi (le connessioni tra i nostri neuroni) capaci di farci apprendere senza accorgercene. Durante il giorno quindi le sinapsi aumentano e il sonno serve proprio per farle ritornare a livelli più sostenibili e ricaricarci per essere pronti il giorno seguente a nuove sinapsi e connessioni con l’ambiente. 

Lo studio, spiega il ricercatore dell' Univpm Michele Bellesi, «ci ha permesso di studiare le dimensioni delle sinapsi servendoci di un microscopio elettronico 3D, abbiamo misurato e ricostruito 7mila sinapsi creando il database più grande del mondo e scoprendo che dopo il sonno queste sinapsi si riducono”». Tutte le sinapsi si comportano allo stesso modo? «Le sinapsi sono il substrato della memoria e se tutte durante il sonno si rimpicciolissero sarebbero molti i ricordi persi nel sonno. In realtà la maggior parte delle sinapsi riducono le proprie dimensioni, ma si tratta solo di quelle piccole e medie. Le più grandi che hanno anche le informazioni più importanti non si riducono e rimangono stabili». «Proprio per continuare a scoprire i segreti dell’uomo e le complessità dell’ambiente in cui viviamo, come Università Politecnica delle Marche - ha detto il Rettore Sauro Longhi - abbiamo recentemente avviato il finanziato con nostre risorse, 7 milioni di euro, molteplici attività di ricerca nei diversi campi della scienze per continuare questa affascinante esplorazione della conoscenza».

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