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Cronaca

Il pediatra è a tempo determinato: 700 bambini (per ora) senza medico

Un preavviso troppo breve manda nel panico le famiglie. La dottoressa termina l’incarico a tempo determinato e si trova costretta a lasciare i suoi 700 pazienti

ANCONA - Il problema nasce dal turn over troppo corto dei pediatri: ogni 4 medici in pensione ne vengono assunti 2, il più delle volte a tempo determinato. E’ ciò che è accaduto alla dottoressa Cecilia Proietti, medico pediatra, che si trova a dover migrare da un incarico a tempo determinato all’altro. Infatti il 30 novembre terminerà il suo ultimo contratto e prenderà in carico i pazienti del dottor Cesare Migliori appena andato in pensione. Lasciando, però, in un limbo tutte le famiglie e i pazienti di cui si è occupata fino ad oggi. Ovviamente la dottoressa non ha nessuna responsabilità, anzi è lei stessa vittima di un sistema che la obbliga ad interrompere il rapporto con i piccoli pazienti per prenderne in cura altri. Ma le famiglie lamentano un mancato avviso in tempi consoni ad organizzare il trasferimento verso altri medici pediatri. Avviso che, in ogni caso, oltre a dover arrivare dal medico curante, come la stessa dottoressa Proietti ha provveduto ad effettuare due settimane prima della cessazione del servizio, sarebbe dovuto partire dall’Area Vasta di competenza. «E comunque non c’è nessuna norma in tal senso - specifica il dottore Giuseppe Cicione, segretario provinciale Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) - ma sarebbe stato un atto dettato dal buon senso».

Il disagio

Ora le famiglie dei 700 bambini dovranno cercare un altro pediatra, ma c’è un problema in più. Dalle liste pubblicate sul sito dell’Asur Marche sarebbero solamente due i pediatri contrassegnati con la bandierina verde, ovvero disponibili ad accettare nuovi pazienti. Tutti gli altri sarebbero già occupati. O meglio: alcuni sono contrassegnati con la bandierina gialla, che significa che possono accettare solo pazienti per ricongiungimento familiare. I restanti hanno raggiunto il massimale. Chi non trova spazio rischia di dover fare riferimento a medici pediatri di altri Comuni limitrofi. «Anche qui c’è da fare una precisazione - puntualizza il segretario provinciale Fimp -, in via temporanea, come previsto dagli accordi integrati regionali, nella nostra area vasta ci sono le liste separate: ovvero i pediatri che hanno superato gli 880 pazienti come previsto dal massimale, in caso di carenza di assistenza, possono far iscrivere altri pazienti in lista separata. Dunque tutti i pazienti di Ancona troveranno una risposta in città». Al momento sono 4 i pediatri di Ancona che hanno dato disponibilità ad accettare la lista separata. «E a breve arriveranno altri due titolari» ribadisce Cicione. Dunque il disagio che è venuto a crearsi potrebbe rientrare nel giro di poco tempo. Intanto le famiglie dei 700 bambini dovranno, però, sbrigarsi a rivolgersi allo sportello per effettuare il cambio di pediatra e risolvere il problema quanto prima. 

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