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Cronaca

Scatta l'obbligo di etichettatura della pasta, Marche quarta regione per produzione grano duro

La nostra regione, secondo i dati Istat relativi al 2017 rielaborati da Coldiretti Marche, è la quarta d’Italia per produzione dietro a Puglia, Sicilia ed Emilia Romagna

Acquistare un pacco di pasta con la certezza di scegliere un prodotto interamente Made in Italy. Scatta domani infatti l’obbligo in etichetta di indicare l’origine del grano duro utilizzato grazie all’entrata in vigore del decreto ministeriale sul grano. Coldiretti, che ha spinto energicamente verso questa svolta, nell’ottica di un vero e proprio patto di fiducia con i consumatori, festeggerà domani, martedì 13 febbraio, a Roma con il Pasta Day. E gli agricoltori marchigiani saranno tra i grandi protagonisti di questa iniziativa. Nelle Marche si producono oltre 4,5 milioni di quintali di grano duro destinato alla produzione di pasta. La nostra regione, secondo i dati Istat relativi al 2017 rielaborati da Coldiretti Marche, è la quarta d’Italia per produzione dietro a Puglia, Sicilia ed Emilia Romagna. Tra le province, quella che vanta la produzione maggiore è quella di Ancona (2,1 milioni di quintali) seguita da Macerata (1,4 milioni), Pesaro (400mila), Fermo (355mila) e Ascoli (354mila).

“Grano 100% Made in Italy – commenta il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante - e per questo sinonimo di produzioni di qualità, di filiera corta e di tutela del consumatore che da domani, grazie all’etichettatura obbligatoria, avrà una garanzia in più all’atto dell’acquisto. Con la sicurezza di non ritrovarsi a tavola pasta prodotta con grano trattato con pesticidi come il glifosato, utilizzato in modo intensivo ad esempio in Canada da dove arriva gran parte del grano per la produzione industriale di pasta di grano duro italiana”. Un momento storico che arriva ad appena una settimana dalla prima fornitura di pasta Made in Italy per le mense scolastiche del Comune di Fermo con ben 1500 i bambini che ogni giorno potranno mangiare nella sicurezza di avere un prodotto di qualità e a chilometro zero. Un modello che può essere preso da esempio anche da altre amministrazioni pubbliche e che può estendersi anche ad altri settori come l'ortofrutta, carni, latticini ma anche la pesca.

Tornando al Pasta Day, i produttori marchigiani saranno domani alle 9 all’Hotel Ergife in via Aurelia n.619 di Roma dove saranno presentate le nuove etichette con esempi concreti. Una occasione per imparare a leggere le nuove informazioni e fare scelte di acquisto consapevoli grazie ad un provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti per fermare le speculazioni e per garantire maggiore trasparenza nel commercio a tutela delle aziende agricole e dei cittadini. Usciranno finalmente dall’anonimato e saranno riconoscibili nelle etichette della pasta 4,3 miliardi di chili di grano duro italiano che insieme a 1,5 miliardi di chili di riso nazionale garantiscono all’Italia il primato in Europa. Un momento storico per il Made in Italy che rivoluziona la spesa degli italiani con la presenza il “tutor dell’etichetta” per fare chiarezza nella giungla degli scaffali e aiutare i consumatori a fare scelte di acquisto consapevoli. Per l’occasione sarà anche diffusa l’analisi su “L’impatto dell’etichetta Made in Italy sulle tavole degli italiani” e saranno al lavoro gli agrichef, i cuochi contadini della Coldiretti, con la pasta di grani antichi alla riscoperta delle ricette del passato.

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