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Cronaca

Case popolari, consegnati i 14 alloggi alla Palombella

Dopo tre anni di attesa per complicazioni burocratiche ma anche per l'indisponibilità di alcuni assegnatari, Comune ed Erap hanno consegnato le chiavi dei nuovi appartamenti

Soufiane ha 24 anni, è nato in Marocco ma da oltre 10 vive ad Ancona, dove fa il pizzaiolo, con la famiglia. Eugenia è romena. Vive ad Ancona da quasi 30 anni non senza le difficoltà di un affitto da 400 euro al mese che paga con la pensione di poco più alta. Fino a ieri. Oggi Eugenia, ma anche Soufiane e altre 12 famiglie (tutte di stranieri) hanno fatto il loro ingresso negli appartamenti pubblici recuperati alla Palombella, ingresso nord della città. Stabile pronto già tre anni fa ma la cui consegna è slittata fino a oggi, giovedì 23 febbraio, per vari fattori. Tra i quali non è mancato – tra lo stupore degli stessi responsabili Erap – anche qualche inquilino assegnatario che non gradiva la posizione del suo appartamento. Se a questo si aggiungono problemi burocratici a espropriare alcuni appezzamenti del terreno dove si è costruito per irreperibilità dei proprietari (spesso eredi di anconetani emigrati all'estero decenni fa) il conto dei ritardi è presto fatto. Oggi però le due palazzine fronte mare nei pressi del bypass per il porto sono realtà: 13 appartamenti che variano tra i 58 e i 69 metri quadrati, un monolocale da 40 metri quadri, tutti con garage e due piccoli locali commerciali recuperando vecchie strutture esistenti. 

La consegna degli appartamenti

Il tutto per un costo complessivo di 1.740.000. Il budget iniziale era molto più alto ma con la gara d'appalto si è conseguito un ribasso di circa il 50%. Soldi che Erap ha investito in loco e in manutenzioni in città. Presenti alla consegna delle chiavi ai nuovi inquilini, gli assessori comunali Stefano Foresi, Paolo Manarini e Emma Capogrossi. Con loro il responsabili dell'Erap di Ancona, nonché ex assessore Maurizio Urbinati. «Questa amministrazione ha sempre garantito risorse per il sociale – ha detto la Capogrossi – ed è riuscita anche a intercettare finanziamenti esterni. Nel giro di 2/3 anni siamo riusciti a mettere a rete tutta una serie di servizi che vanno dagli alloggi di emergenza, circa un centinaio, a percorsi di inclusione lavorativa. Benefici economici finalizzati a percorsi di autonomia. Possiamo dire che nessuno è stato lasciato solo». Con il complesso edilizio è stata recuperata anche l'area parcheggio esterna che tuttavia non sarà accessibile direttamente dalla Flaminia. Troppo pericolosa l'immissione vista la vicinanza con lo svincolo e la velocità sostenuta delle auto che provengono dalla frana. Per entrare e uscire rimarranno due piccole vie a senso unico a sud del complesso. 

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