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Cronaca Chiaravalle

Sparò al figlio col fucile, "non è socialmente pericoloso": assolto

Secondo le indagini dei carabinieri all’epoca dei fatti, l’uomo arrivò a sparare al figlio

Puntò il fucile da caccia contro il parabrezza dell’auto guidata dal figlio e fece fuoco 2 volte. Per quel fatto, avvenuto il 5 giugno scorso a Chiaravalle, lui, 92enne ex titolare di un negozio di mangimi per animali, era finito a processo per il tentato omicidio, aggravato dal legame di parentela con la vittima, che rimase ferita ad un braccio. 

Ieri, al termine del processo celebrato con rito abbreviato, l’anziano imputato, difeso dall’avvocato Davide Toccaceli (foto in basso) dello studio Barbieri, è stato prosciolto dal Gup Francesca De Palma. Non solo perché incapace di comprendere gli atti del processo a suo carico, ma anche perché ad oggi non risulta socialmente pericolo. A stabilirlo la perizia del consulente tecnico d’ufficio, che ha riscontrato come l’uomo, da allora ricoverato nel reparto di Psichiatria di un ospedale anconetano, abbia avuto un repentino tracollo della sua condizione psico-fisica dovuta all’età.

Il pm Irene Bilotta aveva chiesto la condanna a 20 anni di reclusione mentre il legale aveva chiesto la sospensione del processo. Ma il giudice, in base alle recenti modifiche delle leggi, ha sentenziato il non luogo a procedere pur riconoscendo la sussistenza dei fatti contestati dalla pubblica accusa. Fatti durante i quali, sempre stando alla perizia psichiatrica, il 91enne sarebbe stato parzialmente capace di intendere e di volere. 

Secondo le indagini dei carabinieri all’epoca dei fatti, l’uomo arrivò a sparare al figlio dopo aver scoperto il pignoramento di un quinto della sua pensione, a seguito di anni di battaglie legali interne alla famiglia per questioni economiche. 

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