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Cronaca

Ossa ritrovate, la famiglia di Cameyi: «Se fosse stata italiana ci sarebbe stata più attenzione»

La preside della scuola che frequentava la giovane scomparsa punta il dito sulle indagini. Le fa eco l'amica di famiglia: «Basta guardare gli altri casi di quel periodo»

Se quelle ossa umane trovate nelle vicinanze dell’Hotel House di porto Recanati sono quelle di Cameyi Mosammet, scomparsa da Ancona nel 2010 all’età di 15 anni, la dirà solo l’esame del dna. Se tra quel fogliame però ci sono effettivamente i resti della giovane bengalese vuol dire che Cameyi non si mai è allontanata dal posto in cui otto anni fa si sono perse le sue tracce e cioè proprio nelle vicinanze di quel palazzone dove viveva il suo fidanzatino dell’epoca. 

«Se fosse stata italiana ci sarebbe stata più attenzione»

Famiglia e amici non hanno mai creduto all’allontanamento volontario e puntano il dito sulle indagini: «Non voglio essere di parte, ma credo che quando Cameyi è scomparsa abbiamo ascoltato delle considerazioni e delle valutazioni molto impostate. Non credo che se fosse stata una ragazzina italiana le cose sarebbero andate nello stesso identico modo ma forse ci sarebbe stata un po' più di attenzione». A parlare è Elisabetta Micciarelli, dirigente scolastica della scuola Marconi, che Cameyi la conosceva bene. «Sicuramente c’è stato troppo silenzio in questi anni, le indagini sono state riaperte momentaneamente, sono state fatte delle perlustrazioni in un laghetto accanto all’Hotel House, ma non è mai stato trovato nulla. Oramai, anzi molto presto, si erano perse le speranze di ritrovare Cameyi e questi anni non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. L’unica cosa che ci si potesse augurare era quella di trovare il corpo».  Le fa eco l’amica di Famiglia Silvia Mainardi, praticamente una zia acquisita per la giovane bengalese. E’ la stessa persona che alle 21 di ieri si è recata in casa Mosammet per comunicare a mamma Fatema che c’era stato quel ritrovamento ancora senza nome: «Basta paragonare questo caso alle altre ragazze scomparse che ci sono state in quegli stessi mesi in altre parti d’Italia (Sarah Scazzi, ndr). Ci sono stati cani molecolari, battute, ricerche. Se quei resti dovessero essere di Cameyi vuol dire che era veramente a un passo dall’Hotel House». 

Ritrovamento di resti umani all'Hotel House

Le lacrime della mamma

A far pensare che in quel pozzo ci sia la giovane bengalese, oltre al luogo del ritrovamento, c’è la scarpa bianca come quelle che indossava la 15enne. Non basta, serve la prova scientifica, ma Fatema sembra avere brutti presagi e da ieri sera non ha smesso di piangere: «E’ molto provata, la prima cosa che ha fatto è stata prendere la foto della figlia che aveva sul comodino, poi è scoppiata in lacrime. La normale reazione di una qualunque mamma- ha raccontato la Mainardi- Cameyi non poteva essere scomparsa nel nulla e lei non ha mai creduto, così come non ci crediamo noi, a un allontanamento volontario. Aspettiamo conferme, perché la risposta non può essere basata solo su una scarpa bianca». 
 

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