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Cronaca

«L'ordinanza? Non serve, i ragazzi si sposteranno e troveranno altri modi»

Giovanni Rosolani è il titolare del bar che serve chupito agli universitari. Ne è convinto: «L'ordinanza non serve, i ragazzi troveranno altri modi»

ANCONA – «Io faccio entrare tre persone alla volta, bevono all'interno e, se fuori si creano assembramenti, ho la security che gestisce la situazione. Le forze dell'ordine sono molto attente e bisogna fare attenzione a questo aspetto». Giovanni Rosolani è il titolare del Buddha Bar, un piccolo locale in via Antonio Gramsci aperto di sera. Lui racconta com'è gestire un'attività nel cuore della tanto discussa movida dorica. All'interno del bar, sulla destra, c’è una piccola panca per sedersi e al bancone si servono chupito e shot. Il Buddha è un punto di ritrovo per gli universitari che vengono a bere durante il fine settimana o nei giorni di feste universitarie. 

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Il titolare è convinto: «L’ordinanza non serve a niente, perché i ragazzi si organizzano come possono e se qui non riescono a trovare l'alcol si spostano, vanno da altre parti oppure lo prendono nei supermercati e si organizzano a casa». Proprio per questo si è pensato a dei varchi che possano stroncare questo genere di abitudini. Intanto l'ipotesi "piazza a numero chiuso" resta l'extrema ratio a cui si arriverà in caso di necessità. «Dubito che riusciranno a fare l'ingresso contingentato - dice il titolare - la vedo una cosa infattibile per tantissime ragioni». 

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