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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

«Suo nipote ha causato un incidente» e scattava la truffa: arrestati 6 uomini

Un'inchiesta la cui importanza raggiunge il panorama nazionale visto che i 6 sono sospettati erano ricercati dalle forze dell'ordine di almeno altre 4 regioni: Lombardia, Veneto, Toscana e Umbria

«Signora suo nipote ha causato un incidente gravissimo ed è in arresto, l’auto era senza assicurazione per cui se vuole può liberarlo pagando una cauzione». Così gettavano nel panico le loro vittime per convincerle, con l’inganno, a farsi consegnare cifre che potevano arrivare anche a 6mila euro. Truffatori di professione che, dall’inizio del 2015 alla fine del 2016, hanno raggirato 24 anziani in tutta la provincia: 14 ad Ancona città e gli altri 10 tra Osimo, Jesi, Chiaravalle, Numana, Senigallia e, in un caso, anche Fossombrone (Provincia di Pesaro-Urbino). Colpi da 100mila euro in totale per gli indagati. In una parola “Sciacalli”. Come il nome dell’operazione congiunta che ha visto in prima linea Polizia e Carabinieri di Ancona, uniti nelle indagini concluse ieri sera con l’ultimo arresto. In totale 6 uomini, tutti di Napoli, di cui 5 in carcere e uno agli arresti domiciliari dopo la convalida del Gip Carlo Cimini. Per tutti a vario titolo l’accusa è di truffa aggravata dal pericolo immaginario indotto e la minorata difesa delle vittime. «Voglio ringraziare le forze dell’ordine per il lavoro che hanno fatto, soprattutto alla luce di una sinergia perfetta tra Polizia e Carabinieri che ha portato a fermare queste persone resisi responsabili di un reato così odioso» ha detto il Procuratore Capo di Ancona Elisabetta Melotti in occasione di un conferenza stampa tenutasi stamattina in presenza del questore Oreste Capocasa, del Comandante Provinciale dei Carabinieri Stefano Caporossi. Le indagini, coordinate dal pm titolare dell’indagine Rosario Lioniello, sono state dirette proprio dall’Arma di Osimo e dalla Mobile dorica, infatti sono stati proprio il vice capo della Davanti da sinistra: Carlo Pinto, Oreste Capocasa, Elisabetta Melotti, Stefano Caporossi, Raffaele Conforti-2Squadra Mobile Carlo Pinto e il capitano della Compagnia dei Carabinieri di Osimo Raffaele Conforti a spiegare i  retroscena di un’inchiesta la cui importanza raggiunge il panorama nazionale visto che i 6 campani sono sospettati di aver colpito lungo tutto il litorale adriatico ed erano ricercati dalle forze dell’ordine di almeno altre 4 regioni: Lombardia, Veneto, Toscana e Umbria. 

L’INDAGINE. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la banda si organizzava prendendo una camera di albergo nella via dove poi avrebbe scovato gli anziani da raggirare. Con un telefono fisso chiamavano random i numeri della strada in attesa che rispondesse qualcuno che fosse chiaramente molto anziano, tenendo conto del fatto che oggi, avere un telefono fisso, è già un indicatore. Fatto sta che uno di loro recitava la classica frase capace di gettare nel terrore la vittima inconsapevole di come potessero funzionare certe dinamiche. I delinquenti poi rassicuravano la vittima spiegando loro che a breve sarebbe passato a casa un avvocato o un rappresentante delle forze dell’ordine per porre rimedio. Come? bastava pagare alcune migliaia di euro e il gioco era fatto. E così, nella concitazione del momento, la vittima si rendeva subito disponibile. In alcuni casi alcuni anziani avrebbero anche cercato una conferma telefonando loro alle sale operative dei commissariati o delle caserme ma dall’altra parte del telefono c’era sempre il truffatore di prima. Possibile? Sì, se dalla telefonata precedente il il napoletano non aveva mai abbassato la cornetta. Nel frattempo il complice aveva già suonato il campanello, presentandosi in borghese e con una placca metallica delle forze di polizia, un fac simile di quelli che si comprano nelle armerie. E il gioco era fatto. Gli anziani pagavano in contanti e la truffa si era compiuta. 

L'ultimo blitz delle forze di polizia è arrivato proprio ieri sera quando è stato bloccato l'ultimo componente della gang, dopo aver eseguito tutta un'altra battieria di arresti tra Ancona e Napoli.

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