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Cronaca

Operata all'anca muore dopo otto giorni, chirurgo assolto

Il fatto non sussiste per il tribunale di Ancona che non ha riconosciuto la colpa medica ad un ortopedico con un passato da primario

ANCONA – Si era ricoverata a Villa Igea per una protesi all'anca ma durante la convalescenza da post intervento era caduta in bagno battendo la testa e finendo in coma. La donna, 58 anni, originaria di Ostra, era stata ricoverata in Rianimazione, a Torrette, dove è morta otto giorni dopo. I familiari avevano voluto vederci chiaro e tramite l'avvocato Ruggero Tomasi avevano presentato un esposto in procura per far avviare una indagine e fare anche accertamenti medico legali sul corpo della donna, casalinga. La morte risale al 31 maggio del 2018. L'operazione era del 23 maggio dello stesso anno e la caduta in bagno del 25 maggio, due giorni dopo l'intervento. Il chirurgo che aveva operato la donna di Ostra è finito a processo per omicidio colposo. Per il tribunale di Ancona però non ci sarebbe per lui nessuna colpa medica per la morte della paziente. Il giudice Carlo Cimini oggi ha assolto il professionista, un 61enne anconetano con un passato anche da primario. «Il fatto non sussiste», è stata la formula assolutoria per la quale usciranno le motivazioni tra sessanta giorni. Il medico era difeso dall'avvocato Alessandro Scaloni. L'intervento per la donna era andato di per sé bene. Quello che l'accusa contestava, contenuto anche nell'esposto dei familiari, era stata la mancanza di indicazioni sull'assistenza da darle dopo. I familiari non sarebbero stati bene informati sul post operatorio che un intervento così doveva seguire.

La paziente aveva riscontrato una anemia severa. La caduta in bagno sarebbe stata determinata da un capogiro. Viste le gravi condizioni la paziente era stata trasferita d'urgenza all'ospedale di Torrette dove i medici l'avevano ricoverata nel reparto di Rianimazione dove è poi morta. Aveva riportato un brutto trauma cranico dal quale non si è più ripresa. I familiari avrebbero chiesto alla clinica se la donna necessitava di assistenza notturna ma le sarebbe stato risposto di no. Così quando si era alzata per andare in bagno era sola. Sul corpo della 58enne, casalinga, il pm Andrea Laurino aveva disposto anche l'autopsia dopo l'esposto presentato dai familiari. L'esame autoptico effettuato dal medico legale Loredana Buscemi aveva evidenziato come la paziente era caduta per una lipotimia, una improvvisa debolezza, determinata da uno stato anemico riconducibile all'intervento all'anca. Avrebbe avuto quindi un mancamento andando in bagno. Il pm oggi aveva chiesto una condanna a sette mesi per il medico. 

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