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Cronaca Jesi

Furti d'auto in tutta la regione, blitz dei carabinieri nel campo nomadi: 3 arresti e 2 denunce

Il metodo era sistematico: portavano via borse ed oggetti di valore lasciati incustoditi all’interno di autovetture parcheggiate in luoghi appartati come cimiteri e parchi pubblici

La sera e la notte erano l’ideale per i furti di oggetti nelle auto in sosta. C’è ancora il massimo riserbo da parte della Procura della Repubblica di Ancona e della Compagnia di Osimo, per la doppia attività investigativa che sta facendo piena luce sul modus operandi dei cinque soggetti arrestati, tutti marchigiani e stabilmente dimoranti in Val Musone e nella Vallesina, zone che peraltro avevano scelto come luoghi delle proprie scorribande per mettere a segno furti e fare soldi nel mercato della cocaina. L'operazione "On the road" è scattata ieri sera, nel corso di un mirato servizio coordinato a largo raggio dal Comandante della Compagnia di Osimo, il maggiore Raffaele Conforti. Posti di blocco e di controllo lungo la Statale 16 (Adriatica), la Provinciale 2 che collega Sirolo a Senigallia e la Provinciale 3, che attraversa la Valmusone, con il supporto delle unità del Nucleo Operativo Radiomobile (NORM) di Osimo, diretto dal luogotenente Luciano Almiento e la collaborazione delle stazioni di Numana e Filottrano.

Il blitz nel campo nomadi per i furti

Sono stati gli stessi militari, che poche ore prima avevano fermato due pony express della droga, a effettuare un blitz nel campo nomadi di Jesi dove hanno arrestato tre persone accusate di 10 furti dentro varie automobili. Non solo nella provincia di Ancona ma anche nel maceratese e nel pesarese. Alle 5 sono arrivati in via Carl Marx per far scattare le manette a 3 persone di etnia rom: sono un 25enne nato a Jesi, una 53enne nata in provincia di Lucca e un’altra donna nata a Napoli di 32 anni. Sono ritenuti responsabili in concorso di numerosi furti di auto o dentro le macchine ed erano stati già arrestati il 12 gennaio scorso oltre ad essere stati denunciati il 16 gennaio scorso, ritenuti responsabili della commissione di furti su autovetture in sosta. Con loro sono stati identificate altri due rom, anch’essi stabili nel campo nomadi di Jesi, ritenuti complici e per questo denunciati in stato di libertà. Dalle indagini emerge come la banda rom fosse responsabile di almeno 10 episodi commessi nelle province di Ancona, Macerata e Pesaro Urbino per un bottino totale di 6mila euro circa. Il metodo era sistematico: portavano via borse ed oggetti di valore lasciati incustoditi all’interno di autovetture parcheggiate in luoghi appartati come cimiteri e parchi pubblici. 

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