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Cronaca Sassoferrato

Gelosia omicida, almeno 20 coltellate per uccidere l'insegnante

Aveva appena vinto una partita a carte e stava esultando insieme al suo compagno di briscola quando è uscito dal bar per andare ad uccidere l'insegnante di lettere di 48 anni

Aveva appena vinto una partita a carte e stava esultando insieme al suo compagno di briscola quando ha visto lui, il nuovo fidanzato della ex da cui si era separato 3 mesi fa, fare benzina dall’altra parte della strada. E’ stato un attimo. L’uomo è uscito dal bar, ha tirato fuori quello che si presume essere un coltello e lo ha colpito a morte con una furia cieca. Più di 20 fendenti che non hanno lasciato scampo ad Alessandro Vitaletti, 48 anni, insegnante di lettere in una scuola di Jesi e figlio di uno storico preside di liceo. La vittima, con le ultime forze rimaste in corpo, si è trascinato dall’altra parte della strada, prima di accasciarsi in una pozza di sangue. Morto a due passi dal bar dello Sport in via Buozzi a Sassoferrato. Proprio lì dove aveva conosciuto lei, la donna di cui, lo diceva a tutti, si era perdutamente innamorato. Ma lei veniva da una storia di anni con un altro uomo. Lo stesso che non aveva mai accettato quella separazione e che ieri, intorno alle 17, quando ha visto il suo rivale scendere dall’auto, ha perso la testa. Fino ad uccidere. Per gli investigatori non ci sono dubbi: movente passionale. Gelosia che annienta ogni freno inibitorio, fino a rendere un uomo, descritto da tutti come una persona tranquilla, capace di uccidere. 

Omicidio di Sassoferrato

CACCIA ALL’UOMO. In queste ore i Carabinieri della Compagnia di Fabriano, supportati dal Reparto Investigativo Provinciale e coordinati dal pm Serena Bizzarri, stanno battendo palmo a palmo la zona tra Sassoferrato, Fabriano e il primo comune dell’Umbria al confine. Infatti, secondo quanto ricostruito dei primi minuti successivi al delitto, il presunto omicida è tornato a casa a Scheggia (Perugia), comune di appena mille anime, a cui si arriva dopo aver attraversato il ponticello del fiume RioFreddo, che divide il comune perugino dalla frazione Perticano di Sassoferrato (Ancona, Marche). Ha abbandonato la sua auto, una Fiat 600 e ha fatto perdere le sue tracce. Le ricerche si estendono in tutta Italia, ma gli investigatori si stanno concentrando nelle zone boschive dell’Appennino Umbro-Marchigiano. Come si cerca anche l’arma del delitto. Si presume una lama lunga e appuntita, con il quale il killer ha colpito Vitaletti in varie parti del corpo. Gambe e mani, a riprova del fatto che l’insegnante ha provato a difendersi. Ma sarebbero stati i fendenti all’addome e al torace ad essere fatali. Colpi netti, capaci di trapassare anche il cappotto del 48enne. Anche se solo l’autopsia sul corpo della vittima potrà essere più precisa. Nel frattempo proseguono le indagini. 

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