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Cronaca Osimo

Omicidio di Osimo, il veterinario ucciso con almeno due coltellate: è giallo

I Carabinieri stanno passando al setaccio ogni pista, indagando a fondo anche nella vita privata del veterinario maceratese, mentre il giovane collaboratore è stato ascoltato come persona informata sui fatti

Almeno due coltellate, una al torace sotto la gola e l’altra a metà tra la gamba e il gluteo. Così è stato ucciso Olindo Pinciaroli, il veterinario 53enne di Montelupone trovato morto vicino alla sua ambulanza veterinaria, ferma in uno spiazzo della Provinciale 5 (Strada Chiaravallese). Alla guida del mezzo c’era il suo giovane collaboratore, un 23enne di Ascoli. E’ stato lui a raccontare agli inquirenti di essere scampato all’aggressione di 4 banditi che, a bordo di un’auto, prima avrebbero speronato il furgone facendolo finire fuori strada, poi sarebbero scesi aggredendo Pinciaroli a colpi di lama e se ne sarebbero andati rubando i loro portafogli. Il medico non ha avuto scampo. Mentre il giovane si sarebbe lanciato in un fosso trovando la salvezza attraverso i campi. Una versione, quella dell’agguato, raccolta daI Carabinieri che però non escludono alcuna ipotesi. Ma perché un commando di 4 persone avrebbe dovuto uccidere Pinciaroli? Un regolamento di conti o una rapina finita male? Per rispondere a questi interrogativi sono al lavoro i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ancona, insieme ai militari della Compagnia di Osimo impegnati a setacciare ogni pista, indagando anche nella vita privata del veterinario maceratese. Un giallo su cui vuole fare chiarezza in primis la Procura di Ancona ed  è per questo che il pm Marco Pucilli ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio volontario. Mentre in queste ore gli inquirenti stanno interrogando il giovane collaboratore ascolano nella caserma dei Carabinieri di Osimo in qualità di persona informata sui fatti. Al lavoro anche il reparto della Scientifica per analizzare le tracce ematiche ritrovate sui sedili dell'abitacolo, sulla parte interna del parabrezza all'altezza del conducente, sulla parte interna del vetro lato passeggiero e sulla parte esterna della portiera del guidatore.

Omicidio di Osimo

I FATTI. L’allarme è scattato poco dopo le 9 quando il giovane collaboratore in fuga ha preso il telefono per fare due chiamate: una all’amico e l’altra a sua madre. Sarebbe stata quest’ultima ad allertare il 112 indicando ai carabinieri la strada che collega Osimo a Polverigi, dove l’ambulanza per animali si stava dirigendo per una visita medica all’interno di un maneggio. Poi i due sarebbero dovuti andare alla quintana di Moie. Ma la vita di Olindo Pinciaroli è stata stroncata prima, lungo la Chiaravallese, a ridosso di un canneto vicino l’accesso di un campo per l’addestramento dei cani, all’altezza del civico 115.

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LA TESTIMONIANZA. Proprio lì abita Silvana, 70 anni, che stamattina intorno alle 9 stava rientrando a casa quando ha visto il furgone a lato della carreggiata con le portiere aperte, come dopo un incidente: «Io sono uscita con mio figlio alle 8 e sono rientrata verso le 9,15, ho visto il camion ma ho pensato che fossero quelli dell’addestramento cani e non mi sono preoccupata. Poi alle 10 è rientrato mio marito, ha visto che c’erano i carabinieri e abbiamo capito che era successo qualcosa ma non ci siamo resi conto di nulla». Invece vicino al furgone, lato passeggero, c’era il cadavere del medico maceratese. Inutili i tentativi di rianimazione da parte dei volontari della Croce Rossa di Osimo. Olindo Pinciaroli era già morto. Solo due ore dopo, intorno alle 12, i Carabinieri avrebbero ritrovato il 23enne scampato all’agguato a 500 metri dal luogo del delitto, sotto choc e con due ferite da taglio alle mani. 

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