Omicidio di Collemarino: Giustini "sentiva delle voci", le tracce nei suoi appunti
E' l'inquietante confessione che avrebbe fatto proprio lui ad uno degli specialisti che lo stanno seguendo nel suo percorso di recupero, al reparto di psichiatria dell'ospedale di Torrette
Sentiva delle voci Luca Giustini, il papà accusato di aver ucciso la figlioletta di appena 18 mesi mentre era nella culla. Tanto da scrivere nei suoi diari della figlia e di un presunto «disegno del Signore».
E’ l’inquietante confessione che avrebbe fatto proprio lui ad uno degli specialisti che lo stanno seguendo nel suo percorso di recupero, al reparto di psichiatria dell’ospedale di Torrette. E forse sono state proprio quelle voci a indurlo al delitto, attanagliando la sua mente pochi attimi prima di sferrare 5 coltellate secche al torace della piccolina. Poi il blackout più totale. E’ questa una delle direttrici seguite dagli investigatori. Una teoria che vorrebbe Giustini come un uomo che, negli ultimi tempi, stava combattendo contro una parte di sé che non aveva mai palesato a nessuno.
E le tracce di quelle voci che l’uomo aveva nella sua fragile mente sarebbero riportate proprio nei quaderni sequestrati lunedì scorso dai carabinieri di Ancona. Tra quelle righe confuse e quasi indecifrabili, ci sarebbe la conferma dei deliri che avevano cominciato a perseguitare l’uomo. La prova? In quelle dieci pagine di quadernone a quadretti si trovano riferimenti a un «disegno di Dio» e si leggono anche le parole «Dio», «Voci» e «Figli».