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Mattia voleva uccidere, verso la verità con una perizia psichiatrica e una sui cellulari

Il killer è accusato di omicidio premeditato aggravato dall'uso dell'arma e dello stalking. La Procura disporrà una perizia psichiatrica sull'arrestato per vederci più chiaro

Mattia Rossetti voleva uccidere quando l'altro ieri si è avventato contro il suo ex compagno di banco Michele Martedì, aggredendolo alle spalle e accoltellandolo a morte. Ne è convinta la Procura di Ancona che ora accusa il presunto killer 26enne di omicidio premeditato, con l’aggravante dell’uso dell’arma e anche dello stalking. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, Rossetti aveva tutta l'intenzione di colpire a morte Michele: prima il delirio sui social, poi la caccia ossessiva con il coltello portato appositamente da casa, poi l'appostamento e l'agguato con almeno 9 fendenti. Che sia lui il responsabile della morte del parrucchiere dorico non ci sono dubbi, non solo perchè c'è un testimone oculare, ma anche perché Rossetti, nelle 3 ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri, assistito dall'avvocato Francesco Linguiti, ha confessato il delitto e il movente: quella gelosia maniacale per una ragazza con cui avrebbe avuto a che fare, ma in un passato remoto a cui lui era rimasto inchiodato.

Il quadro clinico e la perizia psichiatrica

Un'ossessione vera e propria da parte di chi aveva avuto un passato di problemi psichici. Già, perché Mattia non solo aveva già dato segni di violenza inspiegabile, come in quel novembre del 2019 quando picchiò una ragazza, ma aveva anche subito almeno 2 Tso ed era in cura presso il Centro di salute mentale di Ancona, dove gli inquirenti stanno cercando conferme su una diagnosi di disturbo paranoide. Saltuariamente vedeva uno psicanalista e aveva anche fatto una cura farmacologica. Anche per questo il pm titolare dell'indagine Irene Adelaide Irene Bilotta-4Bilotta (foto a sinistra) chiederà una perizia psichiatrica sull'arrestato.

Sotto scanner cellulari e pc

In mano ai carabinieri ci sono anche computer e cellulari, infatti venerdì sarà conferito all'analista forense Luca Russo (foto in basso) l'incarico di effettuare un accertamento unico e irripetibile sui supporti informatici. Per conoscere con esattezza i quesiti si dovrà attendere venerdì, ma uno dei punti interrogativi che attanaglia gli inquirenti è: Mattia e Michele si erano sentiti nelle ore precedenti al delitto? Se sì, per dirsi cosa?

In attesa dell'autopsia

Ma il primo riscontro a finire sul tavolo della Procura sarà l'autopsia del medico legale Adriano Tagliabracci, attesa nelle prossime 48 ore. 

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