
I carabinieri sul luogo del delitto
Mattia voleva uccidere, verso la verità con una perizia psichiatrica e una sui cellulari
Il killer è accusato di omicidio premeditato aggravato dall'uso dell'arma e dello stalking. La Procura disporrà una perizia psichiatrica sull'arrestato per vederci più chiaro
Il quadro clinico e la perizia psichiatrica
Un'ossessione vera e propria da parte di chi aveva avuto un passato di problemi psichici. Già, perché Mattia non solo aveva già dato segni di violenza inspiegabile, come in quel novembre del 2019 quando picchiò una ragazza, ma aveva anche subito almeno 2 Tso ed era in cura presso il Centro di salute mentale di Ancona, dove gli inquirenti stanno cercando conferme su una diagnosi di disturbo paranoide. Saltuariamente vedeva uno psicanalista e aveva anche fatto una cura farmacologica. Anche per questo il pm titolare dell'indagine Irene Adelaide Bilotta (foto a sinistra) chiederà una perizia psichiatrica sull'arrestato.
Sotto scanner cellulari e pc
In mano ai carabinieri ci sono anche computer e cellulari, infatti venerdì sarà conferito all'analista forense Luca Russo (foto in basso) l'incarico di effettuare un accertamento unico e irripetibile sui supporti informatici. Per conoscere con esattezza i quesiti si dovrà attendere venerdì, ma uno dei punti interrogativi che attanaglia gli inquirenti è: Mattia e Michele si erano sentiti nelle ore precedenti al delitto? Se sì, per dirsi cosa?
In attesa dell'autopsia
Ma il primo riscontro a finire sul tavolo della Procura sarà l'autopsia del medico legale Adriano Tagliabracci, attesa nelle prossime 48 ore.