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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Palombare / Via Alessandro Maggini, 120

«Mi sono sentito preso in giro e non sono riuscito a trattenermi», Mattia resta in carcere

Intanto l'autorità giudiziaria ha liberato la salma di Michele Martedì e domani alle 15 si terranno i suoi funerali alla parrocchia dei Cappuccini

«Mi sentivo preso in giro e alla fine non sono riuscito a trattenermi». Così stamattina Mattia Rossetti ha spiegato al giudice per le indagini preliminari le motivazioni che lo hanno indotto ad uccidere l’ex amico con 10 coltellate sferrate a collo, fianco e torace. Il killer di via Maggini ha risposto alle domande del Gip Sonia Piermartini, dando la sua versione dei fatti dal carcere, in collegamento telematico con il pm titolare dell’indagine Irene Adelaide Bilotta e l’avvocato difensore Luca Linguiti, che ha preferito non parlare della posizione del suo assistito. Posizione sempre più difficile perché su di lui pende l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dall’uso dell’arma, dallo stalking, dai futili motivi e dalla crudeltà. Già, perché secondo i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Ancona che indagano, il 26enne non ha solo ucciso, lo ha fatto accanendosi sul corpo della vittima mentre questa, già a terra sanguinante, chiedeva di smettere. 

Una furia che l’indagato non ha negato perché, già nell’interrogatorio a margine dell’arresto, Mattia aveva confessato ai militari le sue responsabilità. Ha detto come nel tempo fosse maturato in lui un sentimento di rancore profondo per il parrucchiere dorico, dal quale si è sempre sentito preso in giro e al quale ha sempre addebitato le colpe per i suoi fallimenti nella vita, in particolare quelli con le ragazze. Infatti un aspetto su cui la Procura vuole fare piena luce è il movente? Perché nella testa di Mattia l’ex amico doveva morire? A parte i problemi psichici, c’erano forse anche dei motivi molto più lucidi e concreti di quanto non si creda. I militari sono a caccia di una ragazza, quella di cui il killer parla nel video choc affidato ai social, che non avrebbe mai dimenticato, di cui era geloso e che, per qualche oscuro motivo, non sentiva più sua e, nella mente offuscata del 26enne, la colpa era solo di Michele. Fatto sta che alla fine della mattinata il giudice, dopo essersi riservata sulla decisione, nel pomeriggio ha raggiunto il verdetto: arresto convalidato e Mattia Rossetti resta nel carcere di Montacuto. 

I funerali di Michele

Intanto l'autorità giudiziaria ha liberato la salma di Michele Martedì e domani alle 15 si terranno i suoi funerali alla parrocchia dei Cappuccini. 

Gip convalida l'arresto e killer resta in carcere

Il killer ha infierito sul corpo di Michele mentre questo gli chiedeva di fermarsi

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«Ho parlato con il killer pochi minuti prima che uccidesse, cercava una ragazza»

Mattia era già stato denunciato per aver picchiato una ragazza

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