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Cronaca Senigallia

Omicidio Matteuzzi: il killer aveva fatto il testimonial contro la violenza sulle donne

Nel novembre scorso la società sportiva con la quale era ingaggiato il 27enne senigalliese aveva aderito a una campagna contro la violenza di genere

"No alla violenza sulle donne. #Noviolence #respect". Hanno un che di macabro, rileggendole dopo il delitto, le parole e l'immagine di Giovanni Padovani, ritratto come testimonial di uno sponsor contro la violenza sulle donne. Il post -realizzato con la società calcistica di allora, il Troina calcio- il calciatore 27enne senigalliese accusato dell'omicidio di Alessandra Matteuzzi viene accostato allo slogan grafico, nell'intento di sferrare un calcio piazzato.

Come riporta BolognaToday, il messaggio risale allo scorso 25 novembre, ricorrente la giornata mondiale contro la violenza di genere. A quel tempo, stando a quanto emerso fino a ora, Padovani e Matteuzzi si erano già conosciuti, ma l'indole violenta del primo non era ancora affiorata dalla sua personalità.

Rimasta visibile sulla pagina personale di Padovani, la card è invece stata recentemente ricorretta dalla società sportiva. Sulla nuova immagine Padovani non compare più, rimanendo solo lo slogan contro la violenza di genere. "Post invecchiato male" si limita a commentare un utente Instagram, tra i più educati rispetto al fiume di insulti che il 27enne sta ricevendo sui propri profili social. «Non c’è molto da dire in questi casi. Non riesco nemmeno ad immaginare cosa possa essere scattato nella sua testa”, ha dichiarato alla Gazzetta dello sport Alessandra Allegra, l'allora presidente del Troina Calcio. Sul campo Padovani "non ha mai avuto atteggiamenti irrispettosi, dimostrandosi una persona gentile ed educata dentro e fuori dal campo». Recentemente invece i 27enne si era allontanato dagli allenamenti della Sancataldese, mossa che gli era costata l'esclusione dalla rosa.

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