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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Menichelli saluta Ancona con il libro sul Congresso Eucaristico: «Temi laici e attuali»

Il lavoro, i rapporti di coppia, la famiglia, la cittadinanza: gli atti della settimana dorica anticipatori dell'oggi. A settembre il nuovo vescovo: Francesco ha nominato Angelo Spina

Come uno scrittore di bestseller, i saluti del cardinale Edoardo Menichelli ad Ancona finiscono nelle dediche del volume che raccoglie gli atti e racconta il Congresso Eucaristico del 2011 ospitato ad Ancona. La presentazione del libro arriva all'interno di Primo Piano Festival nel giorno dell'annuncio che il porporato in autunno lascerà la diocesi dopo 13 anni. Al suo posto Papa Francesco ha nominato il molisano Angelo Spina, attuale vescono di Sulmona. Menichelli, già due anni fa, aveva raggiunto i limiti di età per il servizio ma il Santo Padre aveva deciso di prorogarlo. Lascia, dunque, mettendo nero su bianco atti destinati a diventare storia. La notizia dell'avvicendamento è stata anticipata di un giorno da alcuni organi di informazione. Il che, stando ai racconti dei beni informati, avrebbe mandato su tutte le furie il cardinale che avrebbe preferito dare personalmente l'annuncio. Saltato l'effetto sorpresa, Menichelli, nonostante i continui assist degli altri presenti, non ha fatto cenno del suo addio ma si è concentrato sul Cen. Sei anni dopo molte cose sono cambiate. All'epoca Menichelli era "appena" vescovo e il Papa era ancora Benedetto XVI°. Il governatore delle Marche era Gian Mario Spacca e a Palazzo Chigi c'era ancora Berlusconi. 

Ancona? Il sindaco era Fiorello Gramillano, l'Ancona di Andrea Marinelli si apprestava ad affrontare la Serie D dopo la promozione dall'Eccellenza e la Fincantieri viveva uno dei suoi momenti più drammatici con migliaia di operai in cassa integrazione per assenza di commesse. «In quei giorni si parlò di lavoro, di cittadinanza, di fragilità, di sentimenti – ha spiegato Menichelli – se posso riassumere il Cen in tre parole dico coinvolgimento, fede e, non vi scandalizzate, laicità, ovunque negli argomenti trattati che hanno fatto raccogliere in riflessione e preghiera anime diverse. All'epoca non c'era giorno in cui gli operai della Fincantieri non venissero da me per parlare. Feci loro mettere uno striscione al duomo con la scritta "Il lavoro dà dignità" che sono le stesse parole che oggi pronuncia Papa Francesco». L'omelia di Ratzinger si scagliò contro il precariato e contro l'economia priva di valori. Parole pronunciate dal grande palco allestito al Cantiere. Temi che sono tutt'ora di forte attualità. A salutare Menichelli c'erano anche il sindaco Valeria Mancinelli, il prefetto Antonio D'Acunto, Fabio Sturani, oggi responsabile della segreteria del governatore Ceriscioli ma nel 2011 a capo del Coni Marche, e Roberto Oreficini, all'epoca al vertice della Protezione Civile regionale e quindi impegnato a pieno titolo nell'organizzazione dell'evento.

GLI ANEDDOTI

La messa finale è stata celebrata l'11 settembre 2011, decimo anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle. La presenza di Papa Ratzinger in città faceva tremare i polsi un po' a tutti. In Questura si tenne un summit per coordinare l'imponente dispositivo di sicurezza. C'era anche Menichelli. «Dissi al questore De Felice – racconta – che va bene la sicurezza ma per noi cattolici esiste anche il martirio». Occhiatacce al porporato ma tutto andò per il meglio. 

Alceo Moretti, compianto giornalista televisivo, poco prima di intervistare il vescovo per una delle sue trasmissioni, si lascio andare a una confidenza. «Da laico, mi disse – spiega Menichelli – sono rimasto estasiato dalla processione dalla Fincantieri al Passetto. Aprendo la finestra al vostro passaggio ho visto una cosa bella. Mi spiegò inoltre che un suo amico gli telefonò per criticarlo: "Noi laici non dovremmo aprire le finestre", gli disse. Beh, vi dico una cosa: il libro più laico che c'è è proprio il Vangelo perché ci insegna a gestire i rapporti tra noi e il prossimo».

Papa Benedetto XVI° nell'arrivare a Colle Ameno rimase estasiato dalla natura verde a ridosso del mare. Pranzò con cassintegrati, detenuti e incontrò coppie di fidanzati, promessi sposi. «Ebbe grande coraggio – rammenta Menichelli – a parlare loro di sessualità».
 

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