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Cronaca Falconara Marittima

C'è la nave romana, scogliere per tutti ma non a Palombina Vecchia

Il relitto è tutelato dalla Soprintendenza che nega l'intervento in un tratto già a rischio anni fa. Via libera per tutto il resto, L'assessore Astolfi: «Pronti per l'estate 2018»

Scogliere per proteggere la spiaggia dall'erosione e farla riallungare, ecco le scogliere per tutti ma non per Palombina Vecchia dove la Soprintendenza ha dato il proprio parere negativo a causa della presenza della nave romana inabissata nelle vicinanze. E così, soldi per far rifiorire tutte le scogliere ma con lo stralcio della numero 28, in corrispondenza dello stabilimento New Tropical e del ristorante La Capannina. Zona che in passato aveva già avuto parecchi problemi per via dell'erosione e sulla quale il Comune era riuscito a intervenire tra il 2009 e il 2010 anche perché la situazione era diventata insostenibile. La rampa del pontile con l'alta marea finiva sott'acqua trasformandosi in una trappola per le ambulanze che proprio lì passano di ritorno dal Palombina Nuova dirette verso il sottopassaggio carrabile di via Goito. La nave, scoperta nel 1970, è stata già visitata dai subacquei che hanno recuperato fasciame e anfore, oggi visitabili al Museo Archeologico di Ancona.

Rimane parte del fasciame che, scrive la Soprintendenza per motivare il suo "no", «non si può escludere in futuro di riuscire a procedere al recupero del relitto». Proposta alternativa? Allungare la scogliera più a nord o allungare la 28 ma verso sud. Ipotesi che avrebbero significato modifiche a un progetto che ha avuto almeno 5 anni di gestazione (la prima delibera comunale risale al 2012). Nel rischio di far saltare tutto il banco, il Comune ha preferito stralciare la scogliera e andare avanti con il resto dei lavori. L'intera operazione costerà 860mila euro, oltre 500mila a carico della Regione Marche. Gli altri li tirerà fuori Multiservizi per conto del Comune. Saranno interessate tutte le 33 scogliere del litorale sud: da Villanova al confine con Ancona. «La Regione ha deliberato pochi giorni fa – ha detto l'assessore ai Lavori Pubblici, Matteo Astolfi – i lavori partiranno a settembre e dovrebbero concludersi in cinque mesi». Per febbraio, dunque. O comunque in tempo per l'estate 2018. 

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