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Cronaca

“Bentornato brodetto!”: nasce a Portonovo la nuova Accademia del Brodetto all’Anconitana

A Portonovo si sigla il patto per la riscoperta e la promozione della storica ricetta di mare: Ristoratori, chef ed esperti si uniscono per creare la ricetta ufficiale, per quanto riguarda la città di Ancona

Ristoratori, chef ed esperti si uniscono per creare la ricetta ufficiale, per quanto riguarda la città di Ancona, del Brodetto. L’iniziativa si è sviluppata in parallelo alla fondazione della nuova Accademia del Brodetto all’Anconitana con lo scopo di recuperare e promuovere questo piatto. Una ricetta antica che nasce sulle barche dei pescatori con i pesci fuori mercato o danneggiati dalle reti. Modificata da interpretazioni errate nel tempo, rischiava di scomparire dalla ristorazione dorica. Il recupero parte proprio dalla sua codifica.
Intanto, al bando il pompato criterio delle 13 specie ittiche da utilizzare nella ricetta: ovviamente non si possono reperire le varietà insieme durante tutto l’anno e si premia la stagionalità. Pomodoro e conserva, olio extravergine (monovarietale o blending purché sia di grande qualità), l’aceto, che deve essere contadino, forte e ben percettibile ma anche i tempi e i modi di cottura. Il pesce non deve essere spinato, come vuole la ricetta popolare, per avere una maggior sapidità. E l’abbinamento con il vino? Non c’è solo il Verdicchio ma anche le produzioni del Conero di bianco e rosato.

Amanti delle tradizioni culinarie, il comitato di fondazione della nuova Accademia si è riunito per la prima volta proprio nel giorno di San Valentino nella splendida baia dorica di Portonovo. Ad animarlo, il patron degli hotel Fortino Napoleonico e La Fonte (che ha ospitato la riunione d’esordio), Aldo Amleto Roscioni, il maestro sommelier Gualberto Compagnucci (che ha avuto il merito di effettuare la ricerca storica partita dai primi del ‘900 sulla ricetta), insieme a Bernardo Marinelli e Michele Maccione, rispettivamente presidente e vice dell’Ordine Cultori della Cucina di Mare “Re Stocco”.  Accademia e codificazione hanno ricevuto anche parere positivo di Pietro Recchi e Gilberto Graziosi, presidente e segretario dell’Accademia dello stoccafisso all’anconitana. Un patto importante quello tra Re Stocco e Accademia dello Stoccafisso che, già in passato, ha prodotto la ricetta ufficiale dello stoccafisso all’anconetana. Questa del Brodetto è stata realizzata per l’occasione dallo chef  Renato Lucarini (recente vincitore concorso “Miglior Brodetto d’Italia”).

All’incontro hanno partecipato anche Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche, lo chef Danilo Tornifoglia, in rappresentanza dei ristoratori, l’enogastronomo Maurizio Gioacchini, Giorgio Sartini,  Elio Brutti, presidente della Copemo, e Titti Carloni, custode della più tradizionale e attendibile ricetta del succulento piatto alfiere della cucina dello storico ex ristorante di Torrette. A rappresentare i produttori di vino del Conero c’era Silvano Strologo. I suoi vini Fior d’Acasia (da Incrocio Bruni 54, vitigno ibrido di verdicchio e sauvignon che risale agli anni ’30 ed è stato recentemente riscoperto) e il Rosa Rosae ottenuto Montepulciano nonché il brut rosé Pink.

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