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Cronaca

Alle Muse torna in scena l'opera: La Traviata unisce Oriente e Occidente

Eleganza (da migliorare) e tante personalità in platea tra cui il presidente della Banca d'Italia, Ignazio Visco

Si spengono le luci, cala il sipario e scende il silenzio spezzato solo dal suono dell'orchestra: alle 20,30 venerdì 20 settembre l'opera torna ufficialmente sul parquet delle Muse con uno dei titoli più amati dal pubblico, La Traviata di Giuseppe Verdi. Se sul dress code c'è ancora da lavorare (ancora troppo presenti camicie di jeans e maniche corte), balza però all'occhio la presenza di molte personalità pubbliche anconetane: dall'assessore alla Cultura Paolo Marasca, al Rettore Sauro Longhi, passando per i sindaci del passatto Fabio Sturani e Fiorello Gramillano, fino all'ex procuratore del tribunale di Ancona, Vincenzo Luzi. Grande sorpresa in platea per l'ingresso del Presidente della Banca d'Italia, Ignazio Visco, impegnato nel pomeriggio in un'incontro all'Università Politecnica per i cent'anni dalla nascita di Giorgio Fuà.

Il tempo che scorre via inesorabile, l’amore, la violenza delle convenzioni sociali, l’ipocrisia, il sacrificio e infine la morte: sono tanti i temi affrontati nelle varie scene. L’opera, che va in scena in replica pomeridiana domenica 22 settembre, è curata dalla Fondazione Teatro delle Muse e segue la direzione artistica del maestro Vincenzo De Vivo in coproduzione con Daegu Opera House Sud Korea e IMG Artists. La regia è affidata a Stefania Panighini e la direzione musicale spetta ad Andrea Sanguineti. Quello che emerge della Violetta pensata della regista è la sua forza e la voglia di farcela. Non è solo un simbolo di emancipazione in un periodo storico dove non era neppure concepibile tutto questo, ma rappresenta anche l'effige di una ragazza libera da tabù che arriva a Parigi con la voglia di farcela, di combattere. E così, con la stessa forza, muore in solitudine, tra sangue, sudore e lacrime, portando in scena una vera e propria eroina moderna.

Due i nuovi allestimenti proposti, uno tratto dalla piéce teatrale La signora delle camelie di Alexandre Dumas figlio e dalla Sonnambula di Vincenzo Bellini. Sullo sfondo, un’atmosfera di un Ottocento crepuscolare che inesorabilmente crea un connubio di pathos, offuscamento e straniante empatia con gli sventurati amanti. 

A interpretare Violetta Valéry e Alfredo Germont la talentuosa soprano Francesca Sassu e il tenore coreano Jay Kwon. Per la prima volta, infatti, l’opera d’Oriente si fonde con quella d’Occidente creando un prodotto di originale bellezza.

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