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Cronaca

Il Grande Muro sul mare: Ancona sta a guardare, Falconara chiede l'arretramento

Il progetto delle barriere fonoassorbenti non è ancora arrivato a Palazzo del Popolo ma potrebbe correre fa Palombina Nuova fino a Torrette. Prima del lungomare Nord

Nonostante gli incontri settimanali con Rfi per quanto riguarda il lungomare nord, ad Ancona non è arrivata notizia del Grande Muro che le Ferrovie vogliono realizzare per abbattere i decibel derivanti dal passaggio dei treni. Opera che invece a Falconara sta creando non pochi grattacapi ai residenti che temono di perdere la vista mare. L'opera presentata a nord del capoluogo prevede 3 chilometri di barriera, di altezze variabili fino a quasi 8 metri (conteggiati dal piano ferroviario, non da quello stradale) fino al confine. Gli ingegneri di Rfi, in una riunione al Castello, hanno già fatto sapere che il Muro proseguirà verso sud ma una comunicazione ufficiali ai diretti interessati non è ancora arrivata. Verosimilmente, visto che parliamo di "difendere" le abitazioni dal rumore dei treni, il progetto dovrebbe prevedere un intervento analogo da Palombina Nuova fino a Torrette. Poi non ci sono case fino alla Palombella. Ma si vedrà più avanti. A Palazzo del Popolo stanno monitorando quando avviene in questi giorni nella vicina Falconara.

Falconara, arrivano i No Wall

La chat tra residenti si è trasformata in pagina social con tanto di comitato contro il muro. Domani alle 15 i cittadini saranno ricevuti al Castello dal sindaco Stefania Signorini. Faccia a faccia chiesto dai proprietari che hanno a che fare con gli espropri (temporanei per ospitare il cantiere oppure definitivi) necessari, secondo il progetto, per realizzare l'opera. Prevedibile che anche gli altri interessati, residenti sulla Flaminia a rischio vista, si presentino in Sala del Leone.

Signorini: «No al Muro, vogliamo l'arretramento della linea»

«No alle barriere antirumore come progettate da Rfi, che imprigionerebbero Falconara e rappresenterebbero un paletto alla realizzazione dell'arretramento ferroviario». A sostenerlo è proprio la Signorini. «Sarà l'occasione - spiega il primo cittadino - di illustrare il progetto che ci è stato prospettato da Italferr, che dovrà realizzare l'opera per conto di Rfi, ma soprattutto di ribadire che il Comune di Falconara è contrario a tale progetto, almeno a quello invasivo che ci è stato indicato dai tecnici. Non solo le barriere, altissime, rappresenterebbero un danno paesaggistico per la costa falconarese, una delle risorse del nostro territorio, ma costituirebbero un investimento che va nella direzione contraria rispetto all'arretramento della ferrovia. Se Rfi investisse oggi 20 milioni di euro per realizzare il muro nel tratto falconarese, l'opera di arretramento dei binari dalla costa, sostenuta dall'amministrazione che rappresento, diventerebbe ancora più difficile da realizzare in futuro, perché per la società ferroviaria significherebbe dissipare l'investimento per l'insonorizzazione. Siamo pronti a far valere le ragioni del territorio a ogni livello, fino al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che in primavera dovrà convocare la Conferenza dei servizi».

Calcina: «Si sapeva da 10 anni ma non ci hanno ascoltati. Guardate Senigallia»

La questione delle barriere fonoassorbenti targate Rfi «si era già posta nel 2009 mentre il Comune di Falconara dormiva (nonostante la sollecitazione di Cittadini in Comune) quello di Senigallia costrinse Rfi alla trattativa e nel 2017 è partito soltanto un limitato progetto sperimentale". A rivelare il retroscena è Loris Calcina, consigliere d'opposizione di Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune. «In questo momento – aggiunge - la prima ed urgente mossa dell’amministrazione comunale è quella di aprire una trattativa con il responsabile decisore di Rfi senza attendere la Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture che sarà l’atto finale, forse irrimediabilmente tardivo. Un tavolo che preveda la partecipazione e condivisione con i cittadini. Tecnicamente, considerata la differente collocazione delle abitazioni interessate di Falconara e Senigallia rispetto al mare, a Falconara punterei tutto a spostare l’investimento di Rfi dalle barriere alla riqualificazione acustica degli edifici».

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