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Cronaca

Gli operatori firmano il decalogo per la movida: i 9 punti per rilanciare la vita notturna

IL documento è stato sottoscritto da 70 operatori che esercitano in diversi settori

Rilanciare la movida anconetana sulla base di proposte che da ora sono scritte nero su bianco. Il gruppo “Spingiamo Ancona”, formato da operatori culturali, professionisti dello spettacolo ed esercenti ha creato un vero e proprio decalogo. Il documento, sottoscritto da 70 operatori impegnati in differenti settori, focalizza le linee guida che il gruppo intende sottoporre all’amministrazione comunale soprattutto in vista dell’imminente stagione estiva. Obiettivo: agevolare la voglia di divertimento mantenendo la sicurezza pubblica, ma soprattutto creare terreno fertile per attirare potenziali investitori privati. «Su questo tema avevo spinto molto anche in campagna elettorale e c’è stata una sinergia di vedute – ha spiegato il consigliere comunale di Altra Idea di Città, Francesco Rubini- ci sono delle Commissioni, la V e la VI, che si stanno occupando del tema anche perché io insieme ai colleghi Angelo Eliantonio (FdI) e Gianluca Quacquarini (M5S) abbiamo depositato un mese fa la richiesta di un consiglio comunale aperto per discutere con le associazioni di categoria». Il documento è stato firmato, tra gli altri, dai titolari del Bar Giuliani, Asilo Politico, Santa Monica, Sui, Mood, Spiaggia Bonetti. «Parliamo di categorie che operano in settori differenti-osserva Rubini- questo significa che c’era l’esigenza di dover discutere di questa situazione». Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i dj Gabriele Matarazzo e Leonardo Giorgetti, l'artista Simone "Stritti" Mecozzi, l'organizzatore di eventi Mattia Gresta e il rappresentante di Asilo Politico, riccardo Rotini. Le proposte partono dall’estensione della fascia oraria per gli eventi serali, che l’attuale regolamento acustico limita alla mezzanotte, tema legato anche alla divisione in zone del territorio anconetano

Zone, orari e trasporto notturno

«Pensiamo alla divisione della città in tre tipi di zone- ha suggerito Gabriele Matarazzo- una categoria che racchiude le zone isolate come il porto, la parte inferiore del Passetto o la Baraccola; praticamente aree franche in cui si può lavorare, una seconda categoria racchiude le zone abitate, con delle modifiche alle regole anche rispettando le esigenze dei cittadini e infine le zone protette come quelle vicino agli ospedali, dove assolutamente non ci si deve mettere mano». Nel regolamento attuale c’è già una divisione in zone: «Ma rispecchia esigenze che non ci interessano, come quelle cantieristiche o delle fabbriche» spiega Matarazzo. Suddivisione in aree, ma anche modifica degli orari. Il regolamento prevede la chiusura delle attività a mezzanotte con possibili proroga di un’ora. La proposta di “Spingiamo Ancona” è quella di portare all’1 il limite normativo di base, quantificare le deroghe possibili in base alla zona di attività ma con orari più elastici. Particolarmente sentito è il problema di un servizio di trasporto pubblico notturno che possa collegare gli eventi del centro anche (e soprattutto) con le zone universitarie di Tavernelle e Torrette. 

Spazi dismessi e nuovi locali 

«Vorremmo modificare il piano regolatore per avere quantomeno l’immaginazione di poter costruire un club per fare dei live e che siano anche discoteche- continua Matarazzo- ad Ancona non è previsto, una volta si ballava alle Muse e di certo la gente non andava a dormire alle 22,45». Oltre alle discoteche, si chiede anche il recupero di spazi per eventi multiculturali: «In molti quartieri co sono spazi vuoti da decenni e per alcuni si ha la quasi certezza che non riprenderanno vita- spiega Riccardo Rotini - chiediamo che il Comune di occupi di questo tema anche guardando ad esempi di altre città che ricorrono a dei bandi. Lasciare i luoghi in stato di abbandono è anche un pericolo per la sicurezza del tessuto urbano». Tra le proposte c’è anche quella di un uso agevolato del Palarossini con sconti fino all’80% per un numero stabilito di eventi per giovani, oltre all’uso di aree verdi per eventi estivi come mostre all’aperto, festival e spettacoli. Nel documento si chiede anche l’istituzione di uno “sportello unico per il pubblico spettacolo” per semplificare la già pesante prassi burocratica nell’organizzazione di eventi. «Il 21 marzo la commissione si riunirà di nuovo e chiederemo l’audizione di alcuni firmatari di questo documento- conclude Rubini- successivamente lavoreremo a un documento da portare nel consiglio comunale aperto. Abbiamo proposte chiare e lineari e ognuno si prenderà la responsabilità di esaminarle e votarle come preferisce». 
 

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