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Cronaca

“Ballo proibito” al Lazzabaretto, sanzioni in arrivo? C’è la smentita dei diretti interessati

Attraverso la pagina “Mò_Vida” era stata ripercorsa la vicenda che sembrava dovesse portare a provvedimenti. Invece sono arrivate le smentite

ANCONA- Un “ballo proibito”, peraltro scoperto attraverso Instagram”. Sembrava potesse essere questa la causa che avrebbe portato nell’imminenza a sanzioni per il locale “Lazzabaretto”, adiacente alla Mole Vanvitelliana. Attraverso la pagina “Mò_Vida” (gruppo spontaneo di giovani dorici – si legge nella descrizione – “nato con l’obiettivo di riattivare la città di Ancona, riappropriarci di spazi di socialità, culturali e ricreativi”) infatti è stata ripercorsa la vicenda in questione illustrando i possibili scenari.

Il post sui social

Questo il post di stamattina - 3 agosto - sulla pagina "Mò_Vida" dove viene spiegata la vicenda: «Solidarietà al Lazzabaretto. Avremmo voluto raccontarvi una bella storia, e cioè di come la città di Ancona prova a resistere alla moria sociale estiva, di come bastasse poca musica diffusa dalle casse di un bar per riaccendere la voglia degli anconetani di divertirsi e socializzare (a differenza di quanto altri vogliono farci credere). Ed invece vi raccontiamo una storia tristissima: ieri mattina – 2 agosto - i responsabili del Lazzaretto sono stati raggiunti prima da una telefonata da parte della Questura e poi dalla visita di alcuni agenti in loco che hanno intimato sanzioni e provvedimenti a causa del "ballo" della sera prima. Ripetiamo non un evento danzante organizzato dal Lazzaretto ma un ballo spontanea degli avventori al bar».

E ancora: «Si minacciano sanzioni per qualcosa di totalmente non imputabili al gestore del locale (oltretutto situazione limitata ad un breve frangente di serata e circoscritta a qualche decina di persone). Sconsolante poi saper che la Questura avrebbe appreso degli eventi dalle "storie su Instagram". In tutto ciò l'amministrazione comunale risultati completamente assente e non pervenuta. La domanda che ci viene spontanea è: come possano gli esercenti di attività commerciali sentirsi sicuri nell'offrire intrattenimento alla cittadinanza in questo regime di terrore? Perché si fa di tutto per spegnere a livello ricreativo e sociale questa città?».

La prima smentita

La prima smentita, sotto lo stesso post della pagina, è arrivata qualche ora dopo da parte di Michele Cantarini presidente di Arci Ancona, l’ente che gestisce il bar: «Ragazzi, però non esasperiamo i NON fatti. C'è stato un controllo di routine come succede moltissime volte quando apri un permesso SIAE. Controllo cui NON sono seguiti provvedimenti. Non scriviamo e facciamo polemica su ciò che NON è avvenuto. Non ho scritto che il controllo era "della Polizia". E sempre per la precisione, non ho ricevuto alcun "richiamo" ufficiale. Boh. Comunque certo, la stretta normativa sul settore è pesantissima e non ci fa MAI stare tranquilli. Però i fatti o sono accaduti o non sono accaduti.».

Marasca conferma Cantarini

A confermare la versione di Cantarini anche il commento dell’assessore alla cultura Paolo Marasca: «Buongiorno scusate. Non voglio creare qui un dibattito che non riuscirei a tenere oggi perché ne ho troppe, ma è necessario dire che l'Arci Ancona che gestisce il bar ha smentito la notizia con un commento del suo presidente, e ha chiarito di aver semplicemente avuto un controllo della polizia, che avviene quasi sempre nelle serate in cui il Lazzabaretto apre una pratica Siae per musica, controllo di routine che si è svolto regolarmente. Questo non per non parlare della questione, ma per precisare sul singolo caso, perché le notizie sbagliate creano grossi problemi, soprattutto a chi si vorrebbe sostenere».

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