
Daniele Traversetti
Si è accasciato sulla spalla dell'amico, è morto così Daniele: instancabile volontario Caritas
La Polizia non ipotizza alcun reato, tuttavia il pm Ruggiero Dicuonzo ha disposto che la salma fosse trasportata all’ospedale di Torrette in attesa dell’autopsia
«Daniele era un uomo introverso ma anche molto disponibile - ha ricordato Simone Breccia, coordinatore dell'associazione S.S. Annunziata, insieme agli operatori Stefania Papa e Andrea Tondi - Era un volontario impagabile e una persona a cui era impossibile non volere bene perché sempre pronto a dare una mano, sempre aperto a dimostrarlo anche col contatto fisico. Era un fratello». Sigarette nel taschino e cappello in testa, per Daniele ogni giorno era fatto per dare una mano agli altri. A lui servivano poche parole perché era pieno di energia e impegno. Sempre in prima linea per aiutare i poveri, lui che la povertà l’aveva conosciuta e che per anni ha riconosciuto negli occhi delle tantissime persone incontrate e aiutate. Lo stesso disagio raccontato in un suo scritto pubblicatolo lo scorso dicembre sul periodico “Voci di Strada” dopo un servizio dedicato a raccogliere coperte e indumenti invernali da donare ai senzatetto: “E’ molto importante questa raccolta per le persone che hanno bisogno di vivere nel modo più normale possibile. Una cosa che ho notato, anno dopo anno, è che purtroppo la povertà aumenta”. In una società in cui la povertà si guarda solo se rappresentata con grandi numeri o quando dà fastidio, Daniele rimane un esempio di abnegazione per il prossimo, di un amore espresso col quel suo timido sorriso che si disegnava lentamente sulle sue labbra quando si apriva ad una battuta ironica o all’abbraccio di un amico.