Sparò al suv in fuga uccidendo un 23enne, carabiniere verso il processo
Chiesto il rinvio a giudizio per l'appuntato di Ostra Vetere protagonista della sparatoria finita con la morte di un 23enne a bordo del mezzo che stava per investirlo con il suo collega
Indagini chiuse. E rinvio a giudizio per uno dei due carabinieri che spararono con le pistole d'ordinanza contro un suv che li stava per investire causando la morte di un 23enne albanese che si trovava a bordo del mezzo. È quanto chiesto dal pm Mariangela Farneti nei giorni scorsi. Se il militare dell'Arma finirà o meno a processo per il reato di omicidio colposo, lo deciderà il gup Paola Moscaroli in sede di udienza preliminare, fissata per il prossimo 28 settembre al Tribunale di Ancona. I fatti risalgono alla notte dello scorso primo febbraio. La coppia di uomini in uniforme stavano effettuando un pattugliamento in contrada Lanternone, a Ostra Vetere. Nel periodo precedente la zona era stata oggetto di numerosi furti in abitazione. La perlustrazione è andata avanti finché i carabinieri non si sono imbattuti in un suv bianco parcheggiato a bordo strada.
Secondo la versione dei militari, a bordo c'erano tre persone che, messo in moto il mezzo non avrebbero esitato a investire i due scesi dalla loro gazzella per scappare. I carabinieri sono riusciti a farsi di lato hanno esploso contro diversi colpi di pistola. Quattro, come stabilito dagli inquirenti, li ha sparati l'appuntato sotto accusa. Uno il collega la cui posizione è stata archiviata. Il mezzo è stato trovato poco più avanti. I due uomini seduti nei sedili anteriori si erano volatilizzati. Il 23enne albanese era rimasto ferito in auto. Vivo ma agonizzante, è morto quattro giorni dopo all'ospedale di Torrette. I carabinieri si sono sempre difesi sostenendo di aver sparato per legittima difesa.