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Cronaca Jesi

Lutto nel mondo della lirica, addio a Giorgio Merighi: tenore di fama internazionale

L'ottantenne, originario di Ferrara ma jesino d'adozione, era malato da tempo: nella sua luminosa carriera si è esibito sui principali palcoscenici europei e americani

Lutto nel mondo della lirica: è morto il tenore di fama internazionale Giorgio Merighi. Aveva 80 anni. Nato a Ferrara, ma jesino d’adozione, era malato da tempo. Lascia la moglie Elena e due figli. 

Una luminosa carriera, la sua. Dopo essersi diplomato al conservatorio Rossini di Pesaro, debutta giovanissimo al teatro Sperimentale di Spoleto in “Un ballo in maschera” e si afferma brillantemente nelle Maschere di Mascagni in occasione del centenario dell’opera al teatro Goldoni di Livorno. Il suo debutto al teatro alla Scala ha luogo nel 1963 nei panni di Pinkerton in Madama Butterfly. In seguito, al Piermarini, si cimenta in un ampio repertorio che spazia da La bohème, Rigoletto, Un ballo in maschera alla Perséphone di Stravinskij, Cardillac di Hindemith, I capricci di Callot di Malipiero, Il Giocatore di Prokof’ev. Nella sua carriera internazionale ha calcato i principali palcoscenici: l’Opéra di Parigi, lo Staatsoper di Vienna, il Bunka Kaikan di Tokyo, il Deutsche Oper di Berlino, lo Staatsoper di Amburgo, l’Opera di Monaco. Era conosciuto anche negli Stati Uniti per essersi esibito al Metropolitan di New York, all’Opera di San Francisco, alla Lyric Opera di Chicago, al Colon di Buenos Aires e a Santiago del Cile. 

Dal 1992 al 1994 è stato direttore della stagione lirica al teatro Pergolesi di Jesi. Molte anche le incisioni discografiche. Dal 2012 era presidente onorario dell'Accademia Musicale Gaspare Spontini di Maiolati. La Fondazione Pergolesi Spontini e il Comune di Jesi ricordano con commozione il tenore: «Artista di carriera internazionale sui più prestigiosi palcoscenici lirici del mondo, Merighi ha segnato con la sua voce di rara bellezza e il suo amore per l'arte importanti pagine della storia del teatro Pergolesi. Proprio al Pergolesi, ha dedicato importanti pagine della sua carriera, instaurando con la città ove aveva scelto di vivere un profondo legame di amicizia. Qui si esibì per la prima volta nel 1963, giovanissimo e acclamato protagonista di "Un ballo in maschera" al fianco di Renato Bruson, l'opera che ne segnò il debutto nel 1962 a Spoleto. Sul palcoscenico jesino si esibì più volte, in opere indimenticabili tra cui "Tosca" ed "Andrea Chénier", sempre dimostrando con generosità ed affetto autentico verso il suo pubblico». I funerali si terranno mercoledì (15 gennaio), alle ore 15, nella chiesa San Giovanni Battista di Jesi.

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