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Cronaca Agugliano

Si era schiantata contro un Tir in A1, è morta la 33enne di Agugliano Sara Iommi

Sara era figlia di un medico di famiglia della cittadina anconetana e dell'assessore ai Lavori Pubblici e Patrimonio di Agugliano Franca Bassani. Si era trasferita a Bologna da ragazzina per studiare al Dams

Non ce l'ha fatta Sara Iommi, la 33enne ricercatrice di Agugliano coinvolta in un incidente stradale sabato sera scorso (18 giugno) lungo la A1 all'altezza di Fontanello. E' morta oggi all'ospedale Maggiore di Parma, dove era ricoverata per le lesioni riportate dopo essersi schiantata contro un tir che la precedeva. Originaria di Agugliano ma da tempo residente a Parma, Sara era figlia di un medico di famiglia della cittadina anconetana e dell'assessore ai Lavori Pubblici e Patrimonio di Agugliano Franca Bassani. Si era trasferita a Bologna da ragazzina per studiare al Dams Sara. La laurea con lode, poi il dottorato in Cinema, la sua passione, alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Il miraggio di un contratto, il sogno di trasferirsi negli States, dove le avevano offerto un posto di lavoro come assistente alla didattica per il 2017. Stava valutando se accettare. Era dubbiosa perché ama l'Italia, soprattutto Parma, la città che l'ha adottata.

L'INCIDENTE. Era circa l'una di notte quando, per cause in corso di accertamento, la sua Fiat Panda ha violentemente tamponato il camion che la precedeva, mentre stava percorrendo l'autostrada A1 in direzione Bologna. Sul posto i soccorsi del 118 che hanno trasportato la donna al Maggiore, ricoverata nel reparto di Rianimazione, con traumi in diverse parti del corpo, al punto da richiedere due delicati interventi chirurgici in questi giorni di agonia. Ma non sono serviti a salvarle la vita. Al suo capezzale ci sono sempre stati i genitori,  arrivati da Agugliano. Ma gli amici di Ancona, che si stavano organizzando per andarla a trovare e starle vicino, non hanno fatto in tempo. Il suo cuore ha smesso di battere oggi pomeriggio. 

IL CORDOGLIO SUI SOCIAL. La pagina Facebook di Sara Iommi è diventato il luogo, seppur virtuale, dove ricordarla e piangere. «Ci saremmo dovuti vedere questa settimana, lo programmavamo da tanto - scrive Edoardo -Ti avevo preso una bottiglia di vino, che avresti amato ma che adesso, nessuno berrà più. Rimarrà lì, a farmi ripensare al sorriso che avresti fatto ricevendola. Sei entrata nella mia vita attraverso una lezione universitaria. Parlavi a noi studenti con sicurezza, ma anche con un velo di timidezza, ti schernivi, volevi considerarti ancora una di noi. Ma le tue lezioni non avevano nulla di studentesco. Erano le lezioni mature di una donna colta, preparata e innamorata come una pazza dei propri studi, e questo si sentiva, lo percepivano tutti. La tua è e resterà sempre una presenza viva e mai un'assenza». Anche Francesco ha scritto: «Era bello e stimolante leggerti. Mi hai anche consigliato tanti libri molto interessanti che avevano a che fare con la vita e le sue potenzialità. Leggere quello che è successo è stato davvero strano e straniante. Un abbraccio Sara, che la terra ti sia lieve». Francesca invece fa una promessa nel nome di Sara: «Una promessa che posso fare a te e a quelle che come te ,così giovani ,non ce l hanno fatta,è quella di vivere sorridendo ,senza abbattersi mai per le sciocchezze che nel quotidiano ci buttano giù. Oggi è un giorno grigio nonostante qui in Germania splenda il sole e io non riesco ad accettarlo».

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