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Lunedì, 2 Ottobre 2023
Cronaca

Choc a Montacuto, fa a pezzi il water e lo scaglia contro gli agenti. Poi incendia la cella: «Vi faccio la guerra»

Il 26enne nordafricano ha seminato il caos. Al pronto soccorso sono finiti tre agenti e un sottufficiale di polizia penitenziaria

ANCONA - Si torna a parlare di violenza nel carcere di Montacuto. Un detenuto di origine nordafricana di 26 anni giovedì sera ha mandato al pronto soccorso quattro agenti di polizia penitenziaria. L’uomo si trovava in cella quando ha iniziato ad inveire contro gli agenti urlando frasi del tipo: «Vi ammazzo, vi faccio la guerra» poi ha scaraventato a terra un tavolo, ha rotto una scopa e con i legni dei mobili e con della carta ha dato fuoco alla piccola stanza. Immediatamente è intervenuta la polizia penitenziaria ma lui, per tutta risposta, ha fracassato il water lanciando i pezzi di ceramica tagliente. Un agente è stato sfiorato alla testa mentre un altro ha riportato una ferita ad un braccio. Sono serviti sei uomini per bloccarlo. Alla fine il 26enne è stato portato in infermeria dove è stato trattato e trasferito in una cella più sicura mentre tre agenti e un sottufficiale di polizia penitenziaria sono finiti al pronto soccorso di Torrette fino a notte fonda (hanno ricevuto venti giorni di prognosi in totale). Il detenuto non era nuovo a questo genere di comportamenti. Era infatti approdato da alcuni giorni alla casa circondariale di Montacuto dopo vari trasferimeti dai carceri dell’Emilia Romangna per exploit simili contro gli agenti della penitenziaria.


«È l'ennesima aggressione ai danni del personale di polizia penitenziaria - dichiara Valerio Conza, Vice Segretario Regionale Osapp - costretto a lavorare in difficili condizioni, senza strumenti adeguati e senza tutele dato che mancano linee guida operative che dovrebbe dettare il ministero». La situazione nel carcere di Montacuto è sempre più esplosiva tra risse, aggressioni e gesti dimostrativi: «il sovraffollamento dei detenuti da un lato e la carenza cronica di personale di polizia penitenziario dall’altro, unito a politiche carcerarie dettate da chi non vuol vedere la realtà dei fatti, stanno portando la situazione verso un punto di non ritorno». Conza aggiunge: «Urge l’immediato impiego di strumenti di dissuasione, come il taser, oltre ad un massiccio investimento economico da parte di chi di dovere nell’edilizia penitenziaria per rendere Montacuto, ma ci auguriamo tutte gli istituti delle Marche, un carcere idoneo a garantire appieno l’incolumità degli operatori penitenziari ma anche dei detenuti stessi».

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