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Cronaca

Minorenne travolto dal treno, l'ombra della droga: c'è un indagato

Coordinando il lavoro degli inquirenti della Polfer, il pm dorico Valentina Bavai ha aperto un fascicolo di indagine che oggi vede l’iscrizione di un indagato

C’è un compact disc con dentro le immagini registrate dalle telecamere del Dirigente Centrale Operativo di Bari, ottenute in tempi record dalla Polizia Ferroviaria. C’è la testimonianza oculare del macchinista del treno merci 66862 che quel giorno era diretto a nord. Due angolazioni diverse dello stesso incontestabile fatto: il minorenne di Marina di Montemarciano che il 31 maggio scorso si avvicina ai binari prima di essere travolto e ucciso dal convoglio ferroviario. Pochi attimi intorno ai quali c’è la storia di vita di un adolescente, che mai aveva dato segni di squilibrio prima di allora. Eppure è nella vita di quel 17enne che indaga la Procura. Coordinando il lavoro degli inquirenti della Polfer, il pm dorico Valentina Bavai ha aperto un fascicolo di indagine che oggi vede l’iscrizione di un indagato: si tratta di un 20enne che quel giorno, secondo una prima ricostruzione, avrebbe ceduto dello stupefacente alla vittima. Per questo, almeno per ora, il ragazzo è accusato di spaccio di sostanze stupefacenti e istigazione al suicidio. La difesa d’ufficio dell’indagato è Andrea Rossolini-2stata affidata all’avvocato Andrea Rossolini (foto a sinistra) al quale la Procura, a garanzia di tutte le parti in causa, ha già comunicato tutta una serie di atti istruttori. Indagini richieste con determinazione dal legale dei genitori della vittima, l'avvocato Laura Versace (foto in basso a destra) e sulle quali resta il massimo riserbo. 

Tra questi ci sono una serie di accertamenti tecnici unici e irripetibili su diversi supporti informatici della vittima, il cui incarico è stato già conferito all’analista forense e consulente della Procura Luca Russo (foto in basso a sinistra). Sarà lui a passare a setaccio cellulari, computer e tablet, nel tentativo di ricostruire le ultime ore del minore. Forse è proprio navigando nelle conversazioni virtuali delle chat Messenger e Whatsapp che gli inquirenti potranno fare un po’ di luce sui coni d’ombra di un dramma diventato giallo. Nel frattempo i familiari del 17enne restano in attesa dei risultati dell’autopsia sul corpo del figlio, nella speranza di capire un giorno se il figlio, quel pomeriggio in cui lo videro andare via di casa con aria cupa e pensierosa, avesse davvero in mente di suicidarsi oppure o sia rimasto vittima di un tragico e fatale incidente. 

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