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Cronaca

Massimo choc: «Vendo un rene per salvare il mio bar e aiutare i colleghi»

Massimo Sturani: «Non sto scherzando, non voglio lasciare "buffi"»

«Non voglio lasciare “buffi" a nessuno, quindi per poter pagare acqua, luce, gas e affitto proporrò la vendita di un mio rene. E non sto scherzando». Una provocazione? Assicura di no Massimo Sturani, per tutti Massimo del “Maxi bar”. Anzi, ha già pronto il cartello che nei prossimi giorni vuole esporre fuori dal suo locale. Non solo: «Domani mattina ci sarà una manifestazione davanti alla sede della Regione Marche, l’ultima possibilità per farci ascoltare. Se saremo in tanti andrò avanti per la mia strada e, come già annunciato, il 2 maggio riaprirò del tutto il mio locale, se invece la risposta non sarà quella che mi aspetto vuol dire che ci arrendiamo». 

Il cartello

«Dico sul serio, il cartello ce l’ho già pronto» dice Massimo, chetira fuori il cartone da uno scaffale in una saletta del suo bar-trattoria. Il messaggio che c’è scritto è chiaro: “Grazie a voi, io Massimo del Maxi bar Ancona, pur di salvare il mio bar e aiutare i colleghi in difficoltà vendo un mio rene. Non sto scherzando”: Segue il numero di cellulare “per informazioni”. «Tutta vita in zona gialla? Non è così, anzi siamo tornati indietro, questo è un giallo rinforzato, dentro non si può stare e si può servire solo all’esterno. Siamo punto e accapo- dice Massimo- io tavoli all’aperto non ne ho, come tantissimi altri, ma non è comunque quello che risolve i problemi delle bollette. Inoltre, se qualcuno mangia fuori e piove, quello spaghetto lasciato a metà chi lo paga? Non certo i clienti». E poi il coprifuoco, che almeno per ora resta fissato alle 22: «A che ora devi andare a cena? Alle 19? Non ha nessun senso». 
 

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