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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Senigallia

Senigallia, Max Fanelli choc: «Basta interrompo le cure»

Max Fanelli, il senigalliese malato di Sla ha deciso di interrompere le cure per protestare contro il silenzio delle Istituzioni: "Caro Stato, se non mi dai libertà e dignità, tieniti pure le medicine". Maggi, 5 Stelle: "Politica non decide per spinte della Chiesa"

Una lettera aperta per dire basta al dolore e per annunciare di voler interrompere le cure. Massimo "Max" Fanelli, il 54enne senigalliese affetto da Sla che da tempo si batte affinché lo Stato legiferi una legge sul fine vita, ha impiegato 20 giorni per scriverla. Lo racconta lui stesso nella missiva. "Rimasto con un occhio solo e l’udito funzionanti – si legge -, ho appena avuto una congiuntivite e ho subìto un’ulteriore semi paralisi della palpebra dello stesso occhio e sono costretto a farmelo inumidire ogni 15 minuti. Per scrivere 3 righe con il pc a controllo oculare, ci ho impiegato anche due ore".

Fanelli attacca le Istituzioni e i ritardi nel produrre una legge sui diritti dei malati, sul fine vita e sul testamento biologico. "A nulla – scrive - sono valse la legge di iniziativa popolare sul fine vita depositata a settembre 2013 dall’Associazione Luca Coscioni, gli innumerevoli appelli di malati e familiari, i nostri due appelli ad occuparsi del problema, accompagnati dalle firme di 82 deputati e senatori, l’invito a legiferare della Presidente della Camera Laura Boldrini e dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel nulla sono finiti i nostri appelli al Presidente Mattarella ed al Papa". Dunque, "caro Stato, se non mi dai la libertà e la dignità, tieniti pure le tue medicine per la Sla".

Un tema che è stato toccato anche da Giovanni Maggi, presidente del gruppo 5 Stelle in Regione. Intervistato da Franco Grasso durante la trasmissione Buongiorno Marche, in onda su Ètv, Maggi ha definito la questione del fine vita "un elemento di civiltà che si dovrebbe affrontare ma che invece non si tocca sotto la spinta di una Chiesa spesso contraddittoria. Da una parte vieta i funerali a Welby, dall'altra accoglie quelli di Casamonica".

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