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Cronaca Jesi

Marciapiedi horror, girare con il passeggino in città è un'impresa e non un piacere

Tante le segnalazioni da parte dei genitori, che lamentano una situazione al limite del sostenibile. Abbiamo fatto un giro per le vie di Jesi dove passeggiare è diventata un'impresa e non un piacere

JESI - Con l'arrivo della primavera è tornata la voglia di passeggiare con i propri bambini. Ed allora, marsupio o passeggino che sia, in questi giorni centinaia di jesini (e non solo) hanno deciso di uscire con la famiglia, sfruttando i primi assaggi della bella stagione. La città non si è però dimostrata altrettanto pronta ad accoglierli, proponendo loro percorsi ad ostacolo e vere e proprie trappole. Tra vegetazione, buche ed asfalto rotto, passeggiare lungo i marciapiedi è diventata un'impresa al limite dell'impossibile. Tragitti “da incubo”, in cui i pedoni troppo spesso si devono rassegnare al degrado, "obbligati" giocoforza a passare con i propri figli a bordo strada.

La storia del marciapiede "inclinato"

Un disagio questo che non colpisce soltanto mamme e papà ma, come è facile intuire, anche anziani e disabili. Abbiamo voluto verificare personalmente la situazione, trovando un quadro a dir poco critico. Il nostro "tour" è iniziato nella zona di viale Verdi in direzione di viale Papa Giovanni XXIII per poi spostarsi verso via Gramsci. Proprio in quest'ultimo tratto abbiamo trovato i disagi maggiori, con dei veri e propri crateri che ci hanno impedito di muoverci in sicurezza. Siamo stati obbligati a proseguire per decine di metri a bordo strada, impossibilitati a passeggiare lungo quel che resta dei marciapiedi. Il tutto poi a poche centinaia di metri dal corso principale della città, che l'amministrazione Bacci ha deciso di rinnovare con una nuova pavimentazione e arredo urbano. 

Una via senza marciapiede

La testimonianza e la politica

«Sono diventato babbo da poco - ci racconta il neo papà David Uncini - per fare dormire mio figlio facevo lunghe passeggiate per tutta Jesi con il passeggino, mi sono accorto subito di questa cosa, la scarsa qualità e cura dei marciapiedi. Sembrerà cosa da poco, ma se un babbo o una mamma con il passeggino camminano in un marciapiede disastrato così fa il doppio della fatica o sceglie di camminare sulla strada dove ci sono le macchine che diventa molto rischioso. Vorrei nei programmi dei candidati sindaci anche questa cosa, la cura dei marciapiedi sembrerà cosa da poco ma poco non è credetemi. Sogno una Jesi a misura di bambino e di passeggino». Raccogliendo il suo invito abbiamo chiesto un parere al candidato sindaco Matteo Marasca, sostenuto dalle liste civiche dell'attuale maggioranza: «Le manutenzioni e le opere pubbliche saranno una priorità della mia amministrazione. Come ho già dichiarato pubblicamente, tratterrò la delega ai lavori pubblici e mi occuperò personalmente di monitorare le strade, i parchi e le infrastrutture cittadine. L'attuale amministrazione sta investendo molto nella cura di strade e marciapiedi. Proseguiremo certamente questo percorso, cercando ulteriori risorse e informando costantemente i cittadini sui tempi e le modalità di intervento, grazie anche alle loro segnalazioni». 

Un viaggio tra i marciapiedi da incubo di Jesi

Più critico invece Lorenzo Fiordelmondo, candidato sindaco per il centro sinistra: «La manutenzione dei marciapiedi è una questione che mi è stata segnalata in ognuno dei numerosi incontri che ho svolto nel quartieri di Jesi. La carenza di manutenzione ed il loro stato di degrado è evidente e non è una specificità di questa o quell’altra zona, il che significa che c’è stato un buco amministrativo. Questo tema rientra nella cura dell’ordinario e nella piena accessibilità e sicurezza di tutti e tutte: aspetti su cui intendo puntare l’attenzione e che vanno raccolti seguendo le istanze dei concittadini. Lo stato in cui versano i marciapiedi della nostra città non consentirà l'immediata risoluzione di tutte le situazioni, ma un'attenta programmazione di interventi potrà sicuramente essere utile a sanare la situazione nel tempo».

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