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Cronaca

Vertenza Ètv, apertura su stipendi arretrati ma restano le incognite sul futuro

Sciopero di 4 ore e notiziari in forma ridotta mentre da Reggio Emilia arriva il primo incontro con l'editore. Il nodo stipendi da affrontare subito

Niente trasmissioni. In onda va l'abbraccio di colleghi ma anche semplici cittadini che questa mattina (venerdì 16) si sono presentati al civico 9 di via Merloni, zona Baraccola di Ancona, sede, serrande a mezz'asta di, Ètv Marche nel pieno della vertenza sindacale per la sua sopravvivenza. Trattativa complicata quella con il Gruppo Spallanzani di Reggio Emilia, intenzionato a vendere Rete7 e, appunto, la popolare emittente marchigiana. Editore che, per altro, non paga gli stipendi a giornalisti e operatori da due mesi. Dunque, sciopero. Quattro ore, dalle 9 alle 13, senza trasmissioni e telegiornali (in onda al giorno solo per la lettura di un breve comunicato e la sera in forma ridotta con l'assenza di servizi e immagini). Una delegazione anconetana ha anche raggiunto Reggio Emilia dove i colleghi di Rete7 avevano organizzato un presidio di fronte alla sede del gruppo. Situazioni ben differenti tra le due regioni: l'Emilia ha più personale, contratti più vantaggiosi e perdite maggiori. Il dilemma: lasciare intatto il fronte sindacale o dividere la vertenza e proseguire la trattativa su due binari? 

Di concreto c'è stato intanto un primo incontro informale. L'azienda ha dato appuntamento ai sindacati a martedì 20 per risolvere la questione stipendi. Il vero punto però è il domani. Il Gruppo Spallanzani ha prospettato, già un anno fa, vendita o chiusura. Finora si sono intavolate varie trattative ma tutte prive di concretezza. A fine mattinata i giornalisti di Ètv Marche hanno fatto il punto della situazione con Piergiorgio Severini, segretario regionale del Sindacato Giornalisti Marchigiani (Sigim). «Ci sono degli incontri in corso – ha spiegato via diretta Facebook, a nome della redazione, Linda Cittadini - noi andiamo avanti con i nostri notiziari, con i radiogiornali, con l'nformazione e il sito internet. Lo facciamo per spirito di servizio e per far capire a tutti coloro che ci seguono e che ci hanno fatto sentire la loro vicinanza in questo momento che. Ètv c'è sempre e non chiuderà così facilmente». L'informazione regionale rischia, dopo la chiusura a luglio delle edizioni locali de Il Messaggero, con l'abbandono di circa 50 giornalisti collaboratori, un'altra perdita davvero significativa. 

«Questa vicenda, come altre, è anche determinata dal ritardo del governo nell'erogazione dei finanziamenti per l'emittenza locale - spiega Severini - Il sindacato dei giornalisti auspica che, oltre a sbloccare i fondi, l'esecutivo acceleri nella messa a punto dei decreti attuativi della legge dell'editoria, assicurando al settore risorse adeguate in tempi certi»

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