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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Jacopo prepara la sfida al male del secolo: «Prendo a pagaiate il cancro»

Jacopo Bugatti racconta come e perché è nata l’impresa che tra pochi giorni lo porterà di nuovo in mare per sfidare la malattia del secolo. A tu per tu con l'uomo d'acciaio

Il cancro gli ha portato via degli affetti, lui ha deciso di guardarlo in faccia e sfidarlo in mare a colpi di pagaia. Il prossimo 3 agosto Jacopo Bugatti, l’anconetano che nel 2014 attraversò l’Adriatico in Sup (stand-up-paddle) fino alla Croazia stabilendo il record di 122km in 22 ore e mezzo, scenderà di nuovo in mare per l’AIRC Marche (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro). La nuova sfida è una maratona di 24 ore nel tratto di mare compreso tra la spiaggia Bonetti di Portonovo e il Passetto, un anello di 20 km che l’atleta proverà a ripetere almeno 8 volte. 

«L’obiettivo è quello di superare almeno la distanza della volta scorsa, cioè i 122 km» ma agonismo a parte c’è un altro obiettivo nell’impresa: «D’estate la gente vuole essere leggera e se sente parlare del cancro scappa via. Fare una cosa che avvicina la gente al mare riportandola alla realtà del momento è importante». Si perché a pagaiare con Jacopo, ex ciclista professionista con una partecipazione ai mondiali di  Lugano nel 2003, ci saranno anche semplici appassionati. «Dalla spiaggia Bonetti si girerà a destra fino alla Cava Davanzali, poco prima delle Due Sorelle, poi si tornerà indietro fino al Passetto dove installeremo una boa. Abbiamo scelto questo itinerario perché in questo modo chi vorrà potrà starmi dietro nella parte iniziale sotto costa, senza spingersi nel mare aperto». Jacopo si sta preparando all’impresa «come fossi un’astronauta», l’idea è venuta su proposta di Laura Romagnoli, consigliere dell’AIRC, proprio per richiamare l’attenzione sulla malattia. Jacopo è un atleta di vecchia data e la memoria lo riporta all’impresa del 2014: «Ho vissuto a Cortina per 8 anni, quando sono tornato ad Ancona ho iniziato ad andare in sup per diletto, mi ricorda la tranquillità dell’andare in bici tra le montagne. Una mattina, pagaiando al Passetto dissi a un amico che si poteva arrivare in Croazia e l’ho fatto. Era la distanza più lunga percorsa in mare aperto e non avevo l’idea di stabilire un record». Il sogno è quello di raggiungere Trieste da Ancona: «Sono 230 km e da due anni cerco la condizione ideale di mare, ma c’è sempre un’instabilità pazzesca con correnti contrarie». Tempo al tempo. Ora la sfida è un’altra ed è ormai alle porte. La partenza da Portonovo è fissata per le 15,30 del 3 agosto, l’arrivo alla stessa ora e allo stesso posto del giorno successivo. 

Ad affiancare Jacopo nell’impresa ci sarà Mia, una barca Grand Soleil 37b da oltre 11 metri che lo scorso week end ha vinto la regata costiera della Civitanova-Sebenico e si è piazzata al 2° posto nel campionato nazionale di area adriatica a Brindisi. Il 3 luglio ospiterà staff e amici di Bugatti: i figli Matteo e Nicolò, il medico Roberto Moroni, il compagno di allenamenti Massimo Mancinelli, l’allenatore Marco Sberla, l’osteopata argentino David Rinaldoni e il cugino Francesco Reni «che per me è quasi più importante di un fratello» dice Jacopo. Al timone di Mia un altro amico del campione, l’armatore e velista Alessandro Nicosia: «Jacopo è un amico di vecchia data e incarna il nostro modo di lavorare. Noi a bordo facciamo Team Building, creiamo per le aziende uno spirito di squadra da far prevalere sull’individualismo». Sembra una contraddizione dal momento che in sup Jacopo pagaierà da solo: «Sposiamo la sua forza di volontà- conclude Alessandro- Jacopo dimostra una cosa fondamentale e cioè che nulla è impossibile quando c’è la volontà. La forza di un gruppo nasce proprio da questo».

(nella foto l'imbarcazione Mia, foto di Veronica Benigni)

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