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Figlio picchiato dal bullo, la lettera del Papa alla mamma coraggio: «In ognuno di noi c'è qualcosa di buono»

Papa Bergoglio ha risposto proprio a Patrizia Guerra inviando una lettera in cui le scrive di non aver paura e di cercare la forza nella fede

ANCONA - «La mamma mi ha abbracciato, si è messa a piangere e c’è stata anche una lettera con delle parole di scuse. È stato un momento emozionante e intenso». Sono le parole di Patrizia Guerra che insieme al suo avvocato Raffaele Napolitano ieri pomeriggio era in tribunale per l’udienza nei confronti di uno dei bulli minorenni che il 4 dicembre scorso aveva picchiato e rapinato suo figlio fuori dai bagni di piazza Roma. La mamma coraggio che si batte da tempo per avere giustizia dopo gli episodi di violenza nei confronti di suo figlio ha raccontato dell’incontro con la mamma tunisina che ha chiesto perdono per suo figlio. «C'è stato - prosegue Patrizia - anche uno sguardo con il ragazzo. Non ci siamo parlati direttamente». 

Il suo avvocato, il difensore Aldo Sichetti, aveva chiesto al giudice minorile un percorso di messa alla prova da passare in comunità ma il 16enne dovrà restare ancora in carcere. Infatti il giudice Laura Seveso non ha concesso ancora per lui il percorso di map. L’udienza è stata rinviata al prossimo 24 maggio per elaborare un progetto di messa alla prova idoneo per una nuova valutazione di congruità.

Intanto di Papa Bergoglio ha risposto proprio a Patrizia Guerra inviando una lettera in cui le scrive di non aver paura e di cercare la forza nella fede. La lettera è datata 29 aprile e porta la firma di monsignore Luigi Roberto Cona, assessore per gli affari generali della Segreteria di Stato, che le risponde riportando i pensieri e le parole del pontefice.

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