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Cronaca

«Minacciato di morte perché gay, ecco perché sono qui al Love Pride»

Oltre i colori del corteo, storie di discriminazione e intolleranza: «Chi ha fatto polemiche deve lasciare a casa i pregiudizi e venire»

«Sono qui per i diritti perché sono discriminato: perché gay e perché straniero». Minacce di morte, il compagno aggredito dai vicini di casa. Dietro l’arcobaleno e la gioia si cela il lato oscuro di storie di ordinaria intolleranza. Ce la racconta un giovane di Macerata arrivato ad Ancona con il compagno e i genitori di lui per il Love Pride, la manifestazione che ha colorato le vie di Ancona nell’assolata domenica estiva del primo luglio.

«Siamo venuti qui per ribadire che non c’è sesso, non c’è religione che ci deve dividere, abbiamo tutti gli stessi diritti e, quindi viva l’amore» conclude. «È importante essere qui perché occasioni come questo avvicinano la città a eventi che dovrebbero rappresentare la normalità - ci dice Andrea da Falconara - Le polemiche? Sbaglia chi le ha fatte a non essere venuto perché avrebbe visto una piazza piena di famiglie. Oltretutto è una giornata dedicata all’amore, non solo all’amore omosessuale. Se fossero venuti avrebbero lasciato a casa qualche pregiudizio e si sarebbero divertiti».

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