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Cronaca

Fu la sua scuola, il Savoia-Benincasa si mobilita per Lorenzo: «Può contare su di noi»

Alessandra Rucci fu sua insegnante di italiano e che oggi è la preside della scuola dove Lollo si è diplomato

E’ stata una delle prime persone a sapere dell’appello di Lorenzo Farinelli, il medico anconetano malato di tumore che ha lanciato la propria battaglia per farsi curare all’estero. Alessandra Rucci (foto in basso), che fu sua insegnante di italiano e che oggi è la preside della scuola dove Lollo si è diplomato, ha lanciato la mobilitazione per sostenere la campagna di raccolta fondi “SalviamoLo”, sostenuta da genitori solidali e studenti volenterosi. La raccolta è iniziata sabato e proseguirà fino a giovedì e, ad oggi, sono già stati raccolti quasi mille euro.

La raccolta a scuola

«Ci hanno ci hanno chiamato diversi genitori che volevano dare delle somme importanti e noi gli abbiamo consigliato di versare direttamente con i loro mezzi e poi questa è la raccolta dei ragazzi che, con i loro risparmi, stanno facendo questo atto di generosità - ha spiegato la Rucci - E’ organizzata in modo libero e spontaneo, sono i rappresentanti di istituto che passano nelle aule, hanno fatto annunci tramite l’autoparlante, hanno raccontato la storia di Lorenzo e hanno fatto partire questo tam tam. Ogni classe raccoglie i contanti, che poi vengono portati direttamente a me, che a fine mattinata li porto alla banca della scuola e poi da lì faremo un unico versamento e continueremo così visto anche la brutta sorpresa di ieri». 

Le parole di Lorenzo e le speranze per il suo futuro

Anche per la professoressa Rucci è stato un colpo vedere il video appello del suo ex alunno. «La mia vista è stata sconvolta perché pensare ad un ragazzo, un giovane che sapevo essere in salute, lanciare un appello così, ha toccato me come le corde e il cuore di tutti. Mi ha choccato. Anche perché i rapporti con i miei ex alunni sono vivi e vedere mobilitarsi tutti i suoi compagni di classe, tutti quelli che erano stati i miei ragazzi, mi ha fatto capire quanto sono stati profondi i legami affettivi tra i ragazzi. E poi ho anche risentito Lorenzo e sono commossa da tutta questa storia e dalla solidarietà che gli anconetani, e non solo, hanno dimostrato e stanno dimostrando. E’ stato bello risentire Lorenzo, gli ho scritto che poteva contare su di me, lui mi ha detto che non si arrende e sono contenta perché credo che la forza della speranza e il calore delle persone che gli sono vicine siano importanti nel suo percorso. Sono speranzosa e ottimista e ora credo l’aiuto più grande da dare Lorenzo sia quello per organizzare la sua trasferta». 

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