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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Jesi

Jesi: cuprensi arrestati con l'accusa di rapina, il giudice li libera

L'uomo aveva immediatamente chiamato il 112 e i carabinieri dell'Aliquota Radiomobile di Jesi aveva arrestato i due sospetti di rapina. Entrambi residenti a Cupramontana e vicini di casa. Sabato sono stati ascoltati dal Gip

Sono accusati di aver aggredito uno jesino di 50 anni per poi rubargli il Fiat Fiorino e lasciarlo in mezzo alla strada. Ma sabato il gip ha deciso di liberare i due cuprensi, accusati di rapina da parte dei carabinieri di Jesi che li avevano arrestati mercoledì sera. In sede di interrogatorio di convalida, il giudice ha ascoltato la verità dei due indagati, difesi dall'avvocato Andrea Nobili (in foto). Probabilmente il gip ha ridimensionato l’episodio, decidendo così che non ci fossero i presupposti per una misura di custodia cautelare e scarcerando i due accusati: F. S., 44 anni, disoccupato e già noto alle forze dell’ordine e C. M., 35 anni. Entrambi ora sono usciti dal carcere di Montacuto dove erano in attesa di convalida dell'arresto e ora sono liberi. 

Andrea Nobili-2

Secondo la difesa non ci sarebbe stata nessuna rapina. F. S. avrebbe avuto un conto in sospeso con la presunta vittima, che aveva in consegna la sua auto. Da mesi avrebbe dovuto effettuare delle riparazioni all’auto di F. S. che, quando lo ha visto in via IV Novembre, ha pensato bene di regolare i conti. Prima lo avrebbe aggredito fisicamente intimandogli di riparare al più presto l’auto. Poi, con la complicità del suo amico e vicino di casa, gli avrebbe preso l’auto, lasciando il 50enne in mezzo ad una strada. Ma i due non sarebbero arrivati sul posto con l'intenzione di rubare l'auto, ma solo per intimare allo jesino di portare a termine il suo lavoro da meccanico (improvvisato perchè l'uomo lo avrebbe fatto solo come passione). Solo dopo F. S. avrebbe pensato di mettersi al volante del Fiorino per far capire al 50enne che non stava scherzando. 

Resta il fatto che la vittima, che comunque se l’è cavata con pochi giorni di prognosi per alcune echimosi al volto, dal canto suo nega di conoscere in qualsiasi modo i suoi aggressori e, di conseguenza, avrebbe dichiarato di non aver mai avuto nessuna auto da riparare per conto di nessuno. 

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