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Lavoro, Marche terzultima in classifica: oltre mille contratti stabili in meno da gennaio
L’analisi dei dati é dell’INPS e sono stati elaborati dall’IRES CGIL Marche e relativi ai primi otto mesi del 2017, cioè dal gennaio fino ad agosto
Picco vertiginoso del lavoro precario con 69.981 avviamenti a tempo determinato (+40,9% rispetto al 2016) e 18.617 contratti stagionali, insieme rappresentano ormai l’85,3% delle assunzioni complessive. Unica nota positiva, la crescita anche dei contratti di apprendistato con 3.258 assunzioni (+976 rispetto al 2016, pari a +42,6%). Nelle Marche, il crollo dei contratti a tempo indeterminato registra percentuali di quasi doppio più alte rispetto al dato nazionale. La nostra regione risulta essere la terza peggiore dopo il Trentino Alto Adige e la Valle D’Aosta. «I contratti di lavoro attivati nelle Marche nel 2017 aumentano del 36% rispetto allo scorso anno ma crescono solo quelli precari mentre crollano quelli stabili - spiega Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche - Questo è un chiaro segnale che descrive il tipo di sviluppo che nella nostra regione si sta consolidando: un’impresa che compete sul costo del lavoro non ha speranza di sopravvivere alla crisi. Invece che attendere gli sgravi nazionali, le aziende s’impegnino per consolidare l’occupazione.