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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Donne e lavoro, sono 760 quelle che lo hanno lasciato dopo la gravidanza

Secondo i dati forniti dal Ministero del Lavoro ed elaborati dall'IRES CGIL Marche, nel 2015, 760 lavoratrici si sono dimesse "volontariamente" nei primi 3 anni di età del figlio

Tra i motivi della decisione di lasciare il posto di lavoro, prevalgono le difficoltà di conciliare quest’ultimo con le esigenze di cura dei figli: ciò vale per 291 lavoratrici e lavoratori complessivi, pari al 32% del totale (percentuale in linea con quella nazionale). Tra le ragioni che hanno spinto alle dimissioni, c’è in primo luogo la mancanza di una rete parentale di supporto (156 lavoratrici e lavoratori, pari al 17% del totale), la mancanza di posti nell’asilo nido (75 lavoratori e lavoratrici, 8,3%) e gli elevati costi dei servizi di cura al bambino, quali asili nido e babysitter (60 lavoratrici e lavoratori, 7%). Occorre anche rilevare che solo 6 padri hanno lasciato il lavoro per esigenze di conciliazione tra il lavoro e famiglia, a fronte di 285 madri, a riprova che il lavoro di cura è ancora quasi esclusivamente a carico delle donne.

Significativo anche il numero di coloro per i quali è stata la mancata concessione del part time da parte dell’azienda, a rendere inconciliabile il lavoro con la genitorialità (5%). Si tratta in particolare di 46 lavoratrici e 1 lavoratore. In aggiunta al gruppo precedente, va considerato che altre 131 persone (tra cui un solo uomo) (15% del totale) hanno lasciato il lavoro per dedicarsi interamente alla famiglia e in particolare alla cura dei figli, per un totale di 47% di lavoratrici dimissionarie che nel 2015 hanno optato per un esclusivo ruolo familiare. Rilevante anche il numero di coloro che ha dichiarato di lasciare il lavoro per passare a un’altra azienda: 150 persone (17%), ovvero, 87 lavoratrici e 63 lavoratori.

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