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Cronaca

Lavoratore si incatena al cancello: "Il Comune non mi paga"

Per interrompere la protesta dell'uomo si è reso necessario l'intervento della Municipale e dei Carabinieri, che con il dialogo sono riusciti a convincerlo a desistere. Ecco il racconto della vicenda

Un lavoratore socialmente utile, Claudio Casali, si è incatenato ieri alle porte del Comune attorno alle 7 del mattino: l'uomo ha deciso di inscenare questa forte protesta perché, a suo dire, il Comune non gli avrebbe pagato l'intera cifra (416 euro) spettante per il suo lavoro - che consiste nella pulizia di parchi e giardini - ma solo 256 euro. A riportare la notizia è il Messaggero. Per interrompere la protesta dell'uomo si è reso necessario l'intervento della Municipale e dei Carabinieri, che con il dialogo sono riusciti a convincerlo a desistere. Casali è stato poi ricevuto dal Sindaco Fiorello Gramillano.

FORESI. Sul posto anche il presidente della II Circoscrizione Stefano Foresi, che ha parlato anche lui con il lavoratore e poi ha spiegato alla stampa la versione dei fatti del Comune. Secondo quanto si apprende dal mese di maggio il Comune ha tagliato i 45mila euro dal fondo dedicato agli anziani, fatto che avrebbe portato ad una riduzione degli orari di lavoro per tutti i lavoratori socialmente utili. In una riunione con i Lsu e il presidente stesso si sarebbero definiti i termini: il lavoro sarebbe diminuito di 20 ore mensili per tutti, passando da 52 a 32 ore, con un taglio di 160 euro di stipendio, passando così da 416 lorde alle famose 256 euro lorde. Tutti i lavoratori - Casali compreso - avrebbero accettato la situazione, ma l'uomo avrebbe ripreso di sua iniziativa a lavorare 52 ore come in passato, chiedendo poi il saldo.

Il lavoratore avrebbe anche ricevuto una lettera di diffida dal Comune, che gli intimava di non lavorare inutilmente per ore che comunque non sarebbero state pagate.

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