Lauree in piazza, Ancona città universitaria: oggi si vede di più
Giovedì pomeriggio Ancona ha indossato l’abito della città universitaria, si è cinta la testa con le corone di alloro preparate dai vivaisti di Grottammare e ha mostrato il suo lato più giovane e festoso
Prima la cerimonia poi i palloncini, i fumogeni, brindisi ma anche fumogeni e l’immancabile coro: «Dottore, dottore…». Giovedì pomeriggio Ancona ha indossato l’abito della città universitaria, si è cinta la testa con le corone di alloro preparate dai vivaisti di Grottammare e ha mostrato il suo lato più giovane e festoso. I 416 neolaureati (22 di Agraria, 86 di Economia, 173 di Ingegneria, 71 di Medicina e 64 di Scienze) hanno sfilato sul palco di piazza Roma davanti al rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi, e ai rispettivi presidi di facoltà: Maria Serena Chiucchi di Economia, Nunzio Isidoro di Agraria, Marcello Mario D’Errico di Medicina, Pierluigi Stipa di Ingeneria, Paolo Mariani di Scienzee il Pro Rettore Gian Luca Gregori. All'inizio della cerimonia qualche apprensione per un malore tra la folla. Poi, dopo aver ricevuto la pergamena di laurea, gli studenti hanno dato il via alla festa.
La Cerimonia
Alle 18 in punto il Rettore e i presidi hanno fatto il loro ingresso in piazza seguiti dal sindaco Valeria Mancinelli. In prima fila le autorità civili e militari tra cui il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Rodolfo Giampieri, il consigliere regionale Fabrizio Volpini e il primario della clinica di oncolgia Rossana Berardi. Il primo a prendere la parola è stato Sauro Longhi, che dopo aver ricordato il ricercatore Giulio Regeni ha insistito sul tema della “cittadinanza globale”: «Con questa cerimonia stiamo presentando il futuro della nostra società, siete i protagonisti del domani, coloro che costruiranno benessere, pace, accoglienza per il futuro di tutti. Noi vi abbiamo insegnato come “volare”, vi abbiamo trasmesso conoscenza e cultura e ci avete promesso che “volerete alti”. Chi si sente cittadino del mondo, rispetta il proprio luogo e anche i luoghi degli altri, rispetta la propria cultura e anche la cultura degli altri, rispetta la propria città ma anche tutte le città che percorre nel proprio viaggio. Il mio sogno è di veder realizzata una “cittadinanza globale” dove studentesse e studenti di culture diverse si incontrano per crescere insieme nella conoscenza e nello studio. Questo è l’albero che sto piantando per dare ombra alle nuove generazioni». Poi è stato il turno di Valeria Mancinelli, che ha ricordato l’importanza dell’Università per Ancona: «La cerimonia di oggi è un rito importante che è tutt’altro privo di significato e che ci ripetiamo di ripetere ogni anno» poi ha lanciato il suo messaggio ai ragazzi: «Sognare è importante se il sogno è una molla per creare la realtà e non per fuggire da essa». Poi è stata la volta della consegna. Uno ad uno e in ordine alfabetico i neodottori sono saliti sul palco per ritirare ognuno la propria pergamena. I primi sono stati i laureati in agraria, gli ultimi quelli in scienze. Poi è iniziata la festa.
La festa
«In nome del popolo italiano e con il potere conferitomi come Rettore vi proclamo dottori dell’Università Politecnica delle Marche». Con queste parole Sauro Longhi ha sciolto i ranghi e dopo il lancio delle corone sono iniziate le pioggie di coriandoli in tutta la piazza. Qualche dottore si è ritrovato con una tavola da water attorno al collo, altri con una parrucca bionda sulla testa mentre distribuivano spumante e pizzette. Un gruppo ha acceso dei fumogeni rossi, altri indossavano cartelli con la scritta: “Sei dottoressa, complimenti, bla bla bla…ora offrici da bere”. Detto fatto. Poi gli applausi, i baci e gli abbracci hanno lasciato il posto al coro per eccellenza, sempre lui: «Dottore, dottore, dottore del…..»