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Cronaca

L’acqua anconetana? In buona salute, ma ci sono dubbi per il futuro

L'acqua pubblica nella Provincia di Ancona resta su livelli di eccellenza ma risente di un quadro normativo ancora in via di definizione che ne potrebbe pregiudicare il futuro: in arrivo il report annuale

L'acqua pubblica nella Provincia di Ancona resta su livelli di eccellenza ma risente di un quadro normativo ancora in via di definizione che ne potrebbe pregiudicare il futuro. L'A.A.T.O. n.2 Marche Centro-Ancona sta preparando il report annuale che fotograferà la "filiera acqua" nell'Ambito Territoriale Ottimale n. 2 in programma il prossimo 12 dicembre ad Ancona.

La presidente Marisa Abbondanzieri anticipa i temi stante la gestione in house da parte di Multiservizi Spa nella Provincia di Ancona e nei due comuni del maceratese Matelica ed Esanatoglia, ed in una situazione di sostanziale incertezza sul futuro della tariffa idrica che verrà imposta ai cittadini e sugli investimenti necessari per migliorare la rete idrica.

"Le rilevazioni condotte dal nostro centro studi - rivela Marisa Abbondanzieri - nei 43 comuni dell'Ambito, evidenziano che l'acqua a disposizione dei cittadini mantiene le caratteristiche ormai consuete e conosciute confermandosi intanto pubblica e soprattutto di buona qualità e complessivamente sufficiente a soddisfare il fabbisogno del territorio considerando che siamo in linea con i valori della rilevazione 2011 per quanto concerne il volume d'acqua acquistata che si conferma sotto l'1%". "Non è una novità che le fonti di approvvigionamento siano di ottima qualità e che la copertura del servizio acquedotto sia pressoché totale, quella del servizio di fognatura superiore alla media nazionale, quella del servizio di depurazione conforme ai valori medi nazionali e in via di potenziamento.

Non tutto però scorre bene: nel corso della Relazione Annuale 2011 - ha aggiunto - "avevamo chiesto chiarezza quanto alle modalità di finanziamento degli investimenti e alla fuga di capitali nel settore ma, a distanza di un anno, il timore che tra gli investitori venga meno l'interesse a investire nel servizio idrico è ancora forte" .

La presentazione del rapporto 2012 sullo stato del SII (Servizio Idrico Integrato) nell'ATO 2 "Marche Centro Ancona", coinciderà con la fine di un anno caratterizzato da una profonda crisi economica in Italia ed in Europa, e con un quadro di incertezze ancora "permanenti" nella normativa che regola il servizio idrico.

Il Parlamento su proposta del governo ha approvato la norma che assegna all'AEEG (Autorità per l'energia elettrica ed il gas) le funzioni attinenti alla regolazione ed al controllo dei servizi idrici, ed al Ministero dell'Ambiente la definizione degli obiettivi generali e dei livelli minimi di qualità del servizio idrico; contemporaneamente la Regione Marche ha approvato la nuova legge in materia di risorse idriche e di servizio idrico integrato ed il nuovo assetto degli ATO ma il riassetto delle competenze a livello nazionale e locale procede a rilento penalizzando l'intero settore rendendo difficile l'esercizio del ruolo di soggetto regolatore per conto dei Comuni dell'Ambito Ottimale.

"Oggi - insiste la Abbondanzieri - siamo in attesa dell'emanazione del provvedimento sul metodo tariffario che disciplinerà la fase transitoria, 2 anni, per arrivare successivamente al metodo tariffario definitivo che deve tener conto degli esiti referendari (in seguito al quale è tramontata l'idea che la privatizzazione e l'assenza di regole siano la ricetta giusta) e delle peculiarità del servizio idrico ritardando però gli investimenti."

L'incertezza non consente di proiettare il SII verso obbiettivi più impegnativi, ma soprattutto non consente di affrontare il capitolo degli investimenti, ripartiti a stento nel decennio trascorso ed oggi nuovamente fermi; infatti allo stato attuale le banche non concedono maggiore credito al settore idrico perché si fidano poco del quadro regolatorio e delle fondamenta su cui il finanziamento dovrebbe poggiare.

"In questi mesi - ha concluso - abbiamo anche cercato di contribuire a che l'AEEG emani un provvedimento per la determinazione della tariffa, dopo gli esiti referendari e il cambio di normativa, che tenga insieme la sostenibilità delle tariffe idriche e la capacità di fare investimenti.

L'energia, l'acqua, le infrastrutture dello sviluppo sostenibile, sono beni che devono vivere in un quadro di programmazione, regolazione e controllo sulla qualità delle prestazioni e al tempo stesso sostenibili sul piano economico.

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